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Cronaca

Delitto di Sant'Arcangelo, iniziato il processo d'appello

Inserito da La Redazione (admin), mercoledì 13 ottobre 2010 00:00:00

Verrà ascoltato lunedì 18 ottobre il dott. Petruzziello, consulente tecnico incaricato dalla Procura della Repubblica di valutare le condizioni psichiche di Lucia Vitale, la donna che nell’agosto del 2008 sgozzò il marito, Giovanni Di Marino, con una roncola da giardino nella cucina di casa, nella frazione Sant’Arcangelo.

Ieri mattina si è aperto il processo di appello e la Corte d’Assise, presieduta dai giudici Siano e Cassano, ha disposto per l’inizio della prossima settimana l’ascolto, alla presenza delle controparti, del perito psichiatrico Petruzziello. Questo per permettere ai legali della donna, Mauro e Stefanelli, ed all’avv. Maurizio Mastrogiovanni, legale dei due figli minorenni della coppia, di valutare la relazione tecnica del perito con il sostegno di altri consulenti psichiatrici.

Nell’agosto 2008 la donna uccise il marito, Giovanni Di Marino, colpendolo alla gola con una roncola a lama lunga e ricurva, uno strumento utilizzato normalmente per potare gli alberi, per poi tornarsene nel letto, dove cadde in un sonno profondo, causato da un pesante mix di farmaci che aveva ingerito. A scoprire l’assassinio fu poi il padre della vittima.

Nell’ottobre 2009 Lucia Vitale fu condannata a 14 anni di reclusione, con i primi 3 anni da scontare in un ospedale psichiatrico. La sentenza fu emessa al termine di un processo celebratosi con il rito abbreviato dal giudice Elisabetta Boccassini, che riconobbe la semi-infermità della donna.

Semi-infermità che le fu riconosciuta sulla base di una profonda crisi depressiva che turbava la donna da tempo e che la portò a compiere quel gesto estremo, come sostenuto dall’avv. Barbara Mauro. Di tutt’altro parere, invece, la requisitoria dell’avv. Ugo Della Monica, legale della famiglia Di Marino, che aveva chiesto la completa capacità di intendere e di volere ed il massimo della pena per l’imputata.

L’udienza del prossimo lunedì servirà, pertanto, alla Corte d’Assise per ascoltare la relazione del perito psichiatrico alla presenza delle controparti, allo scopo di esaminare alcuni aspetti evidenziati dopo l’analisi dell’imputata prima di entrare nel vivo del processo.

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