Tu sei qui: CronacaDe Luca: «Dobbiamo garantire lavoro e pane alle famiglie». E su zona rossa: «La gente fa bene ad arrabbiarsi»
Inserito da (redazione), venerdì 9 aprile 2021 15:39:34
«Stiamo lavorando. Abbiamo avuto ieri un incontro con il presidente del Consiglio, una videoconferenza sul piano di rilancio relativo ai fondi europei. Vi daremo informazioni che candideremo nell'ambito del piano europeo. Presenteremo tantissimi progetti esecutivi che coprono tutto il territorio regionale». Queste le parole del presidente Vincenzo De Luca nel corso della consueta diretta Facebook del venerdì pomeriggio.
«E' stata anche la settimana di AstraZeneca. - continua De Luca - Siamo stati capaci di realizzare un livello tale di confusione che davvero ha gettato nello sconcerto tutti i nostri concittadini. La comunicazione, quando si parla di AstraZeneca, è demenziale. Ci dicono che si tratta di un vaccino che garantisce benefici superiori ai rischi. E ci mancherebbe altro! Come si può comunicare in questo modo idiota le caratteristiche di un vaccino? Dobbiamo mantenere i nervi salvi e dire ai nostri concittadini che hanno fatto AstraZeneca che non è successo niente. Tutto è andato assolutamente tranquillo.
La Regione Campania, nel frattempo, ha sforato la soglia di 1 milione di dosi di vaccino inoculate, quasi il 40% hanno avuto anche la doppia dose. Ancora oggi la Campania è la regione che ha ricevuto la dose più bassa di vaccini in percentuale alla sua popolazione. Mi rivolgo a Draghi, con quale coscienza si può togliere ai cittadini campani una quantità di 210mila dosi di vaccino? Mi auguro che questo grido di dolore sia accolto, così come al capo dello Stato. Con quale coscienza si può accettare che in Italia sia calpestato da anni l'articolo 3 della Costituzione che impegna lo Stato a rimuovere gli ostacoli per il raggiungimento dell'uguaglianza?
Abbiamo fatto un contratto con i produttori del vaccino Sputnik. Apriti cielo. Ho ascoltato tante bestialità sul piano giuridico e politico-istituzionale. Con quale coscienza tolleriamo che l'Aifa continui a dormire in Italia anziché valutare questo vaccino nel giro di poche settimane? Cari signori, valutate i vaccini in poche settimane, non i tempi biblici.
L'ultima cosa che abbiamo anticipato era l'idea di cercare di bruciare i tempi per la vaccinazione delle isole, Capri, Ischia e Procida. Noi procederemo lì vaccinando inizialmente gli over 80. Lì abbiamo una popolazione molto limitata, ma possiamo avere una ricaduta economica straordinaria per la Campania e per tutta Italia. Vogliamo comunicare al mondo intero che abbiamo dei luoghi liberi dal Covid. Dobbiamo anticipare i tempi, lo sviluppo turistico si fa mesi prima, non ad agosto. Questa nostra idea è stata presa per buona dal Governo, meglio tardi che mai. Quando avremo vaccini a disposizione procederemo anche sui luoghi di lavoro. Abbiamo appena firmato un accordo con gli albergatori della Costiera Sorrentina, faremo accordi simili con la Costiera Amalfitana, con la Costiera Cilentana, con Napoli. Perché questo? Perché questi operatori economici mettono a disposizione, da privati, personale medico ed infermieristico. Dobbiamo dare priorità a questi settori.
e avessimo oggi un vaccino somministrabile ai ragazzi noi avremmo fatto anche la vaccinazione dei 15enni-16enni. Completiamo i pazienti fragili, gli ultra ottantenni, per poi muoverci su due piani: fasce d'età e categorie economiche. Dobbiamo garantire la salute come priorità assoluta. Siamo stati la Regione d'Italia più rigorosa nel rispetto delle regole. Dobbiamo garantire il lavoro e dare il pane alle famiglie.
In queste ore si deciderà per le zone gialle, zone arancioni e rosse. Sinceramente il livello di demagogia che abbiamo nel nostro Paese è sconcertante. Noi dobbiamo sapere che alcuni dei criteri del comitato nazionale sono demenziali. I due elementi che misurano la gravità del contagio sono l'occupazione delle terapie intensive e il numero di decessi. Rispetto a questi due parametri, la Campania è l'avanguardia in Italia. Si prenderanno decisioni su questi criteri demenziali. Usciremo anche dai colori. Quando abbiamo queste classificazioni la gente si arrabbia, fa bene ad arrabbiarsi, ma è sbagliato ad usare la violenza».
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