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Cronaca

D'Amico in carcere, ora tremano in molti

Inserito da Mariangela Adinolfi (admin), mercoledì 27 marzo 2002 00:00:00

Arresto D'Amico: adesso si cercano i complici e tremano i clienti del pusher cavese. S'intensificano su tutto il territorio i controlli antidroga delle Forze dell'Ordine, dopo il fermo, nei giorni scorsi, del trentunenne Alberto D'Amico. Si batte la pista dell'hashish in città, e gli inquirenti continuano a lavorare ininterrottamente per dare un volto ed un nome agli affiliati dell'arrestato, giudicato un ''insospettabile''. Per questa mattina alle 9.30, intanto, è fissata l'udienza di convalida dell'arresto di D'Amico, in carcere con l'accusa di detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti, la cui difesa è stata assunta dagli avvocati Roberto Lanzi e Paolo di Mauro. Alla presenza del Pm Polito e davanti al Gip Colucci, l'imputato dovrà dare spiegazioni sulla notevole quantità di droga, circa 460 grammi di hashish e 5 grammi di cocaina, trovata nel suo appartamento della Badia. Spetterà, poi, al Gip la decisione di concedere eventualmente gli arresti domiciliari al giovane cavese, come sarà di certo richiesto dalla difesa, o, al contrario, lasciarlo in custodia cautelare nel carcere di Fuorni, dove attualmente è detenuto. Grande scalpore, in ogni caso, ha fatto ieri la notizia dell'arresto dell'incensurato D'Amico, molto noto in città ed ora sospettato di far parte di una vasta rete di spaccio tra Cava, Vietri e l'Agro nocerino-sarnese, che fornirebbe droga ai giovani della provincia. Già da qualche tempo nel mirino della Polizia, il pusher è stato individuato grazie ad alcune testimonianze di tossicodipendenti della zona e dopo decine di appostamenti sotto casa ed intercettazioni telefoniche, il tutto supportato da servizi di pedinamento ed osservazione. Un'attività di ''intelligence'', coordinata dal vicequestore Sebastiano Coppola, al fine di piegare il traffico illegale di stupefacenti a Cava. Lunedì mattina il blitz. D'Amico, impiegato come operaio nella Manifattura Tabacchi di Nocera Inferiore, si trovava a casa quando alcuni agenti della Polizia giudiziaria, fingendosi clienti, prima lo hanno intercettato e poi hanno fatto irruzione nel suo appartamento al Corpo di Cava, in località Badia. Dopo un'accurata perquisizione, i poliziotti hanno trovato hashish in panetti e cinque grammi di cocaina in palline, oltre ad alcuni strumenti di precisione per pesare e confezionare la droga. Questo il bilancio dell'operazione che ha portato all'arresto di D'Amico, un'altra pedina tolta dalla scacchiera del traffico di droga a Cava de' Tirreni, un mercato in espansione che arricchisce le organizzazioni criminali. In città, infatti, si fa molto uso di hashish e marijuana, droghe a costi relativamente contenuti, che la fanno da padroni insieme ad ecstasy e cocaina, la cosiddetta ''droga dei ricchi'', venduta dalle 100 alle 250.000 lire al grammo.

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