Tu sei qui: CronacaCrisi Cavamarket, nessuna intesa con i sindacati
Inserito da La Redazione (admin), giovedì 8 aprile 2010 00:00:00
1.200 dipendenti sempre a forte rischio. E' questo l'esito dell’incontro svoltosi presso Confindustria Salerno tra le sigle sindacali ed Antonio Della Monica, patron di Cavamarket. Una trattativa che si prospetta lunga e difficile, visti i diversi obiettivi manifestati dalle parti in causa. Il "nulla di fatto" della predetta riunione ha indotto i protagonisti a prendersi una pausa di riflessione fino al prossimo incontro, in programma lunedì sempre presso Confindustria.
Un verosimile "buco" di 100 milioni di euro rende estremamente delicata la situazione e molto incerto il futuro per oltre un migliaio di famiglie. Tra l'altro, sono stati già sottoscritti dalla Cavamarket i primi licenziamenti per i dipendenti con contratto a tempo determinato.
Nel corso della riunione Antonio Della Monica ha manifestato la necessità - inaccettabile per i sindacati - di mettere in mobilità oltre 1.200 dipendenti. La condizione posta dal patron di Cavamarket, che ha dichiarato di essere disposto a vendere solo liquidando tutte le attività del gruppo e licenziando tutti i dipendenti dell’azienda cavese, ha reso più duro il confronto ed arduo un possibile accordo con le rappresentanze sindacali Cisl e Cgil.
Franco Tavella, segretario generale Cgil Salerno, ha così commentato: “Nessuno può acquisire i punti vendita e concludere qualsiasi trattativa liberandosi anticipatamente della forza lavoro. Su queste condizioni saremo vigili ed intransigenti”.
Dopo il crac finanziario dell’Alvi, è ora il turno della Cavamarket, ormai sull’orlo di un collasso che coinvolge anche le altre società legate al gruppo, come la HTG Spa e la Gds Spa, cui vanno aggiunti i 55 dipendenti dell'azienda LG Spa, che si occupa di logistica e trasporti. La vicenda è, inoltre, destinata ad arrecare danni enormi a tutto l’indotto delle piccole aziende del territorio, che hanno accumulato crediti per centinaia di migliaia di euro.
"Un ruolo importante deve essere rivestito dalle istituzioni del territorio", afferma Franco Tavella, che chiede, confortato dal parere favorevole della presidenza di Confindustria, la convocazione di un tavolo in Prefettura. "Una vicenda così delicata non può chiudersi con incontri di natura tecnica presso l’associazione degli industriali".
Intanto, sul fronte delle trattative per la vendita aziendale, dopo il calo delle quotazioni relative all'acquisizione del gruppo da parte della Newlat di Mastrolia, sembrerebbero spuntare all'orizzonte nuove soluzioni, tra le quali quella interna al consorzio Despar con il subentro del gruppo dei fratelli Gatto.
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