Tu sei qui: CronacaCRI, un sorriso sotto l'albero
Inserito da (admin), giovedì 29 dicembre 2011 00:00:00
“Non sapremo mai quanto bene può fare un semplice sorriso”. In queste brevi, ma eloquenti parole, Madre Teresa di Calcutta racchiudeva una grande verità: un sorriso, seppur gesto piccolo e di fugace entità, può sprigionare un potere straordinario. E’ una luce brillante che prepotente attraversa il corpo e colpisce l’anima. E’ una forza che non ti chiede il permesso di entrare dentro di te, lo fa e basta e tu resti lì… inerme e soddisfatto davanti a tanta energia che t’invade il cuore.
Tanti sono i benefici di un sorriso e tante le sensazioni che provoca, ma di sicuro il sorriso ha rappresentato il regalo più bello ed appagante che tutti i volontari CRI (Croce Rossa Italiana) di Cava de’ Tirreni hanno ricevuto da questo Natale 2011.
Il Gruppo Pionieri CRI di Cava sta infatti svolgendo, in questo periodo di festività natalizie, attività di assistenza presso il reparto di Pediatria Nido dell’ospedale “Santa Maria Incoronata dell’Olmo” di Cava de’ Tirreni. L’iniziativa è cominciata il 24 dicembre con l’avvento di un personaggio simbolo di queste feste, Babbo Natale, e si concluderà il giorno dell’Epifania.
Tale progetto ha lo scopo di donare sollievo ed allegria ai bambini meno fortunati, costretti in un letto di ospedale. Dolcetti, risate e tanto buonumore animano le giornate nel reparto, il tutto “amministrato” dalla passione e professionalità dei volontari cavesi, coordinati dall’ispettore Benito Ventre. Quest’operazione denota anche un forte interessamento dei giovani alle problematiche sociali.
E’ una realtà, quella dei Pionieri della Croce Rossa, ormai consolidata da tempo nella città di Cava, in cui s’impegnano no-stop da quasi 35 anni. Il Gruppo CRI di Cava c’è, esiste e vuole far sentire la sua voce alla comunità. Sempre in prima linea nei progetti e nelle attività con i giovani, i vulnerabili ed i più piccini, i volontari mettono a disposizione il loro tempo, senza chiedere nulla in cambio. Giovani cavesi, e non solo, che hanno trasformato “l’essere volontario” in uno stile di vita rappresentano il fiore all’occhiello dell’intera comunità e costituiscono un fondamento solido su cui crescere insieme.
Danila Raimondi
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