Tu sei qui: CronacaCovid, De Luca annuncia la stretta di Natale: «Niente mezze misure in Campania, non riapriremo le porte alle terapie intensive»
Inserito da (redazioneip), venerdì 18 dicembre 2020 15:24:12
Nel corso della consueta diretta social del venerdì, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha fatto il punto dell'emergenza Covid-19 e sulle misure da prendere per il periodo festivo.
De Luca ha esordito parlando della liberazione dei pescatori di Mazara: «Siamo felici del ritorno dei pescatori di Mazara, ma siamo indignati che la prigionia sia durata tre mesi nell'indifferenza generale.
Poi, il presidente interviene sulla situazione Covid nel nostro Paese: «Il Governo è alle prese con una scelta di fondo sulla linea da seguire: la linea della prevenzione e quella delle mezze misure. La prima ci consente di avere misure semplici, chiare, tempestive e controllabili. La linea delle mezze misure ha un doppio risultato: scontenta tutti quanti e allungano i tempi di fuoriuscita dall'epidemia Covid. Il Governo si prepara ad adottare questa seconda linea. Abbiamo assistito ad un dibattito allucinante sulle deroghe: se si attua una misura, non si possono fare 800 deroghe! E' solo una presa in giro. Dobbiamo dire in maniera brutalmente chiara che questi momenti di raccolta di tutti in famiglia a Natale significa aprire le porte di nuovo alle terapie intensive e alla morte per milioni di famiglie.
Le scuole aprono il 7 gennaio, ma nessuno conosce i dati epidemiologici e la situazione che avremo quel giorno. Noi in Campania seguiremo la nostra linea: massimo rigore per poter aprire tutti, ma per sempre. Non apriremo per finta e non prolungheremo l'epidemia per altri 6 mesi. Non ci sarà la mobilita dei comuni sotto i 5000 abitanti, faremo un'ordinanza che lo vieta. Ci sarà un'ordinanza per bloccare la vendita di alcolici e il consumo di alcolici, ma anche di qualsiasi altro genere di consumo in pubblico. Cercheremo di controllare quelli che vengono dal Nord.
La Campania si è salvata. Abbiamo retto la seconda ondata, abbiamo retto con fatica e con misure di guerra. Oggi la Campania è scomparsa dai titoloni di giornali. Ci salviamo per due o tre ragioni, ma non per le zone. Abbiamo fatto filtro ad agosto per chi rientrava in Campania dalle ferie, perché abbiamo chiuso le scuole un mese prima, perché abbiamo preso misure di contenimento prima delle altre (mascherina e coprifuoco). Queste misure ci hanno salvato.
6,6% è il tasso dei positivi in Campania. 119 è il numero dei ricoverati in terapia intensiva. Siamo messi meglio di molte Regioni, come il Veneto. Il Veneto è da sempre in zona gialla, eppure ha il triplo delle terapie intensive occupate della Campania. Invio un augurio ai nostri concittadini del Veneto, che stanno pagando sulla loro pelle il propagandismo e le finzioni del Governo nazionale e non solo. Difronte a questi dati si è esaurita nel ridicolo la campagna di sciacallaggio contro la Campania e di Napoli.
La vaccinazione anti-Covid non sarà un compito banale. Occorre preparare gli spazi adatti, bisogna registrare le generalità delle persone pronte a fare il vaccino e così via. Bisogna preparare le unità mediche infermieristiche. Il 12 gennaio faremo una sorta di esercitazione generale.
Avremo giorni difficili. Quest'anno non avremo Natale e Capodanno, saranno giornata anche di sofferenza. Seguiamo il messaggio del Papa. Avremo un periodo con meno consumismo, ma forse con più raccoglimento nelle famiglie. La tentazione di un pranzo di Natale con tutti i parenti è forte, ma dobbiamo essere responsabili. Dobbiamo capire che per un momento di calore familiare noi rischiamo di far ripartire il contagio a metà gennaio e di complicare la stagione della vaccinazione anti-Covid».
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