Tu sei qui: Cronaca"Costa d'Amalfi", si allarga l'inchiesta sul Patto
Inserito da (admin), giovedì 11 agosto 2005 00:00:00
È l'intero Patto Territoriale "Costa d'Amalfi" ad essere finito nel mirino della Procura. Sono ben due le inchieste che stanno vagliando la legittimità degli atti che hanno portato una pioggia di finanziamenti per numerosi progetti. Il filone investigativo sui contributi ottenuti dall'azienda vinicola di Marisa Cuomo, produttrice del vino "Gran Furor", è solo uno di quelli attualmente aperti. Sembra che alla magistratura penale interessi effettuare accertamenti ad ampio raggio sui diversi progetti ammessi ad ottenere contributi statali e comunitari. In pratica, sarebbe il complessivo meccanismo di funzionamento del Patto Territoriale "Costa d'Amalfi" ad essere attualmente al vaglio delle Fiamme Gialle. Le recenti perquisizioni presso le abitazioni dell'ex sindaco di Furore ed attuale presidente della Comunità Montana, Raffaele Ferraioli, della cognata Marisa Cuomo e nella sede dell'azienda vinicola, rappresentano solo uno degli atti delle indagini in corso. Una prima inchiesta è quella avviata dal sostituto procuratore Gabriella Nuzzi a seguito della campagna di stampa, condotta due anni fa dal mensile "È Costiera", in cui venivano evidenziate alcune presunte irregolarità nell'ammissione ai finanziamenti dei diversi progetti. Si parlava di graduatorie alterate, con alcune manovre pilotate, e di un migliaio di posti di lavoro rimasti poi un miraggio. Materiale sufficiente per attirare l'attenzione della magistratura. E così il pm Nuzzi, dopo alcune indagini preliminari per capire il numero dei progetti ammessi ai finanziamenti, di quelli esclusi e del meccanismo utilizzato nella formulazione della graduatoria, ha firmato un'ampia delega d'indagini per i finanzieri del Nucleo regionale Repressione frodi comunitarie di Napoli. Primo obiettivo, acquisire la documentazione relativa all'intero Patto Territoriale ed alle attività della società di gestione "Sviluppo Costa d'Amalfi Spa". Atti prelevati presso gli enti e le società coinvolte, tra cui vi è anche l'azienda vinicola di Marisa Cuomo. Nel frattempo, veniva avviata anche un'altra inchiesta, condotta dal procuratore aggiunto Michelangelo Russo, a capo della sezione dei reati finanziari. Un filone investigativo che avrebbe preso spunto dall'esposto presentato negli anni scorsi dal sindaco di Maiori, Stefano Della Pietra. Una denuncia che ha indicato, tra gli altri, due casi considerati più eclatanti, su cui è stato chiesto di fare luce: si tratta di una cartiera di Cava de'Tirreni e dell'azienda vinicola di Furore. Segnalate presunte irregolarità nella formulazione della graduatoria per l'ammissione ai finanziamenti. Si denunciava una prima esclusione e la successiva riammissione. Ad operare su questo fronte i finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria del Comando provinciale di Salerno, diretti dal colonnello Francesco Di Tommasi.
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