Tu sei qui: CronacaCorso tricolore, scontro tra i commercianti
Inserito da (admin), lunedì 4 ottobre 2004 00:00:00
É scontro tra le associazioni dei commercianti sui tricolori che fra' Gigino, del convento di San Francesco, ha steso da un lato all'altro dei portici lungo tutto il centro storico della città, in occasione della festa per il protettore d'Italia. «E' una vergogna. Durante le ricorrenze religiose - dicono all'Ascom - si faccia meno sfoggio di queste parate folkloristiche e di dubbio gusto e si curi di più la sacralità dell'evento». «Imbandierare il Corso per festeggiare il patrono d'Italia - ribatte la Confesercenti - non sembra scandaloso, anzi, seguiamo l'esempio di fra' Gigino, che riesce a portare a Cava migliaia e migliaia di persone grazie alle sue iniziative». Già lo scorso anno ci fu la levata di scudi dell'Ascom. Sotto accusa il modo di gestire un patrimonio storico-architettonico unico per il Centro-Sud Italia. «L'ho detto l'hanno scorso - afferma Luigi Trotta, presidente dell'Ascom - e lo ripeto adesso: qui non c'entra la religione. Siamo tutti ferventi cattolici, rispettosi delle iniziative della chiesa e del convento di San Francesco in particolare, ma addobbare il cuore della città, stendendo migliaia di bandierine, è indecoroso, da sagra paesana. In questo modo si vanno a far benedire tutti gli sforzi per cercare di avere un Borgo che sia un vero e proprio salotto per la città. Ma la colpa è di chi ha la responsabilità di tutelare l'unica vera ricchezza della città». Sotto accusa l'Amministrazione comunale, chiamata ad una maggiore attenzione verso il centro storico. «In questo modo - continua Trotta - non riusciremo mai a fare il salto di qualità. Questo è solo un episodio, ma è mai possibile che non si riesce a smantellare quell'indecente impalcatura in pieno centro che da 3 anni è diventata un monumento all'insolenza ed incapacità? O quella palazzina si aggiusta o intervenga il Comune, così come per tutti quei palazzi e portici del centro che ancora hanno i travi di sostegno. Se ci sono fabbricati pericolanti, che venga imposto il risanamento. Il Borgo Scacciaventi è stato pavimentato da un decennio, ma ancora non si sistema quella selva di cavi che svolazzano da una parte all'altra del porticato. Non possiamo aspettare, magari altri 10 anni, che si completi tutta la pavimentazione per imporre a Enel e Telecom di eliminare quelle sconcezze». Cambiare rotta e ben vengano anche le bandiere se servono a richiamare gente, secondo la Confesercenti. «Finiamola - dice Aldo Trezza - con Cava porta della Costiera Amalfitana. Abbiamo l'Abbazia, i Santuari dell'Avvocatella, dell'incantevole Avvocata, della Madonna di Lourdes, basiliche pontificie e chiese con un patrimonio di arte e cultura invidiabili, con Pompei a due passi. Puntiamo sul turismo religioso, incoraggiamo, sosteniamo ed approfittiamo di quanti hanno dimostrato di fare molto attraverso il richiamo religioso, piuttosto che il nulla attuale». Insomma, fra sacro e profano, si discute del futuro della città. In una manifestazione di felicità per il patrono d'Italia, i commercianti si dividono fra favorevoli e contrari rispetto ad un interesse di parte. Sia come turismo religioso che come turismo d'èlite, in questo modo si rischia davvero di non andare lontano.
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