Tu sei qui: CronacaCommercio di fiori al cimitero, presto i provvedimenti
Inserito da La Redazione (admin), giovedì 14 ottobre 2010 00:00:00
È giunto all’attenzione dell’Amministrazione comunale l’increscioso quanto stupefacente caso del traffico delle ghirlande cimiteriali. La bizzarra attività era stata denunciata giorni fa alla Guardia di Finanza dal movimento cittadino “Lavorare tutti, lavorare onestamente”, che tramite una lettera, con tanto di dvd allegato, aveva evidenziato il macabro fenomeno.
È di ieri, infatti, la risposta del consigliere comunale delegato ai Servizi cimiteriali, Assia Landi, che, dichiarando l'assoluta non conoscenza della vicenda da parte del Comune, ha ammesso di aver già in passato segnalato la necessità di individuare, in prossimità del camposanto, un luogo recintato dove depositare le corone, che poi sarebbero state smaltite come rifiuti speciali. Il tutto per evitare di sporcare l’ingresso del luogo santo.
La comunicazione inviata alle Fiamme Gialle ha scosso anche il Palazzo di Città, con il consigliere Landi che ha prontamente assicurato la piena ed attenta valutazione del caso, garantendo al contempo l'assunzione di tutti i provvedimenti dovuti.
Quanto al dvd allegato alla lettera indirizzata alla Guardia di Finanza, nello stesso si vede un uomo dai capelli bianchi, in un orario quasi sempre compreso tra le 14 e le 14.30 e le 18 e le 18.30, avvicinarsi alle corone di fiori depositate ai margini del cimitero, smontare prima la struttura in legno e poi quella erbosa e successivamente recarsi presso un fioraio per vendere il tutto ad una cifra oscillante tra i 7 ed i 10 euro.
Un commercio illegale, quest’ultimo, di indubbio interesse per entrambi le parti, considerato che normalmente il prezzo medio di una ghirlanda si aggira intorno ai 15 euro. Il tutto a scapito del cliente che acquista, inconsapevolmente, una corona non nuova, ma già utilizzata più volte.
Ora si attende che venga rilevata l’identità dell’uomo e di tutti gli altri responsabili dell’illecito commercio di fiori, oltre ad un intervento della Se.T.A. e della Polizia Locale, altri soggetti menzionati nella lettera firmata dal movimento “Lavorare tutti, lavorare onestamente”.
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