Tu sei qui: CronacaColpo all'ufficio postale di San Pietro, il direttore sequestrato
Inserito da (admin), martedì 21 aprile 2015 00:00:00
Rapina con sequestro di persona all’ufficio postale delle frazione di San Pietro. Cresce l’allarme criminalità in una zona che, nell’ultimo anno, è stata oggetto di furti, rapine, risse e roghi di auto. Un crescendo di episodi malavitosi che ha fatto alzare il livello di guardia agli stessi residenti.
La frazione finisce nel mirino dei malviventi paradossalmente per il fatto di essere, di solito almeno, tranquilla e decentrata. Poi si presta a facili fughe, essendo confinante con Croce, che porta a Salerno e Pellezzano.Un’altra rapina nell’ufficio, prima posizionato un po’ più giù di quello attuale, si verificò nel 1999. Ma l’ultima rapina, in ordine di tempo, nella frazione si è consumata solo 4 mesi fa, quando due anziani coniugi nella serata del 30 dicembre furono imbavagliati, malmenati e derubati da due finti operai dell’Acquedotto, che si erano introdotti in casa con la scusa di verificare un guasto.
La rapina di ieri mattina ha provocato un forte shock al direttore, un paganese, il quale, dopo alcune ore al Commissariato di Pubblica Sicurezza, retto dal vice-questore aggiunto Marzia Morricone, non ha voluto rilasciare dichiarazioni sulla brutta esperienza vissuta. L’uomo, insieme ad un cliente, è stato chiuso in bagno mentre i malviventi hanno portato via il contenuto della cassaforte. Un bottino di circa 15mila euro all’ufficio postale della frazione, molto frequentato dai residenti dell’Annunziata, di San Pietro, della Maddalena e di Croce.
«Non c’è stata un tempo, né tantomeno c’è oggi la sicurezza negli uffici postali - afferma il Presidente del Comitato “Ordine e Quiete”, Giuseppe Salsano - Non c’è un vigilantes, che negli uffici postali dove circolano soldi dovrebbe essere garantito. Dove non ci sono le porte automatiche che garantiscono un minimo di sicurezza, perché possono essere bloccate, ci deve essere necessariamente la persona di guardia. Sarebbe già un deterrente».
Ieri mattina, poco prima delle 8, due malviventi a volto scoperto hanno atteso l’arrivo del direttore, che dopo aver aperto l’ufficio, in compagnia di un utente, è stato bloccato e costretto ad aprire la cassaforte. Prima di svaligiarla, i malviventi si sono assicurati che il direttore ed il cliente fossero immobilizzati, in modo da non poter allertare le Forze dell’ordine. Entrambi sono stati chiusi in bagno fino all’arrivo dei dipendenti. I due rapinatori sono stati visti allontanarsi a piedi. Sul posto sono giunti gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza, che hanno ascoltato il direttore, visibilmente provato dall’episodio. Ora al vaglio delle Forze dell’ordine ci sono i filmati delle telecamere interne all’ufficio postale per cercare di risalire ai due uomini, che hanno messo a segno la rapina a volto scoperto. Il che fa pensare che i due provenissero da fuori Cava. Almeno questa è l’ipotesi degli inquirenti.
A quanto pare i due hanno agito senza estrarre armi, o almeno non hanno ritenuto “opportuno” farlo, in quanto il direttore non ha potuto fare altro che eseguire i loro ordini. Fortunatamente, all’atto della rapina nessun utente, oltre quello rinchiuso nel bagno con il direttore, si è recato nell’ufficio, altrimenti la situazione sarebbe potuta degenerare. Senza nessun ostacolo sulla loro strada, i malviventi hanno messo a segno il colpo con molta facilità e si sono dileguati. Sul posto anche la Scientifica del locale Commissariato per i rilievi fotografici e le impronte. Adesso si deve attendere l’esito delle indagini.
«Bisogna rafforzare le telecamere e gli uomini sul territorio - afferma il Presidente della Confesercenti, Aldo Trezza - Paghiamo le tasse e le Forze dell’ordine ci devono tutelare. Noi commercianti non ci possiamo accollare anche i costi per la sicurezza privata».
Annalaura Ferrara
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