Tu sei qui: CronacaCognatini morti in moto, iniziato il processo
Inserito da (admin), mercoledì 10 novembre 2004 00:00:00
I familiari di Pasquale Lamberti e Pasqualina Della Rocca, i due minorenni morti il 2 marzo 2000 nella frazione San Pietro dopo essersi schiantati con il loro scooter contro un tir fermo in sosta, hanno chiesto di costituirsi parte civile. Ieri mattina, assistiti dagli avvocati Marco Senatore e Pasquale Adinolfi, hanno presentato la loro istanza al giudice monocratico, dott.ssa Caiazza, della Sezione metelliana Distaccata del Tribunale di Salerno. Al termine della seduta, il giudice ha rinviato il processo al prossimo 30 novembre per valutare l'ammissibilità della richiesta. Quella di ieri era la prima seduta dopo il rinvio a giudizio per Generoso Siani, deciso dal Gip Bonauro con l'accusa di omicidio plurimo. L'uomo, originario di San Pietro, era il proprietario del camion fermo in sosta. Nel corso dell'udienza preliminare, il pm Sassano aveva chiesto il rinvio a giudizio perché, secondo l'accusa, Siani (difeso dagli avvocati Vittorio e Giovanni Del Vecchio) avrebbe parcheggiato il tir davanti alla sua abitazione con il portellone posteriore totalmente aperto, senza la presenza di catarifrangenti o altra segnalazione. Era il 2 marzo di 4 anni fa: Pasquale Lamberti, all'epoca dei fatti appena 16enne, solo da pochi giorni si era trasferito insieme alla sua famiglia a San Pietro. Quella terribile sera decide di accompagnare a casa la sorella della sua fidanzatina. Il tratto è breve. Percorrono in motorino pochi metri: passano dinanzi alla cattedrale, poi, sul rettilineo che porta al bivio con l'Annunziata, avviene l'impatto. Il giovane perde l'equilibrio, i due cadono sull'asfalto dopo aver battuto violentemente la testa. Arrivano immediatamente i soccorsi: per Pasquale non c'è nulla da fare, mentre per Pasqualina le condizioni sono disperate. Trasportata d'urgenza all'ospedale "Santa Maria dell'Olmo", viene subito trasferita al reparto di Neurochirurgia di Salerno, ma durante la notte avviene la morte. Le famiglie dei due giovani ed i conoscenti affollano la sala del Pronto Soccorso dove si trova la salma di Pasquale. L'intera frazione piomba nello sconforto. Intanto, vengono avviate le indagini. Gli agenti della Polizia ed i Vigili Urbani cercano di ricostruire la dinamica dell'incidente. Dai primi rilievi salta fuori un nuovo elemento: sulla strada fermo in sosta c'era un camion. Dagli accertamenti si scopre che si tratta del tir di proprietà di Generoso Siani, usato per il carico e scarico di bestiame. Stando alla tesi dell'accusa, quella sera del 2 marzo il camion era fermo, con il portellone posteriore aperto.
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