Tu sei qui: CronacaCittà della movida, nuova proposta
Inserito da (admin), mercoledì 14 maggio 2003 00:00:00
"La casa dei folli": niente a che vedere con la salute mentale, bensì una terapia per i mali della movida cavese. Al momento è solo un'idea, che potrebbe, però, diventare una soluzione reale se politica ed imprenditoria riuscissero a trovare identiche strategie ed obiettivi. Così si potrebbe chiamare il centro del divertimento cavese secondo Pasquale Falcone, attore, sceneggiatore, imprenditore, showman, animatore delle folli serate del Porky's. «C'è l'idea, c'è una bozza di progetto, ci sono gli spazi, c'è l'interesse di molti imprenditori del settore, c'è addirittura una disponibilità di investimento da parte di una grande multinazionale dello spettacolo. Bisogna, però, crederci veramente e lavorarci seriamente. Ne devono essere convinti soprattutto i politici». L'investimento economico è importante, ma di certo risolverebbe i problemi legati alle querelle continue tra locali pubblici e cittadini, alle numerose denunce per eccessivo rumore, alle implicazioni sulla viabilità. «L'ampia area attualmente occupata - spiega Falcone - da capannoni dismessi, che si estende da via XXV Luglio, via Vittorio Veneto ed il casello autostradale, sarebbe l'ideale. Si tratta dell'ex Cofima, oggi abbandonata ed in mano ad un curatore fallimentare. Consentirebbe l'effettiva delocalizzazione dei locali pubblici e darebbe un grande contributo all'occupazione giovanile in città». Per tutto questo occorre un manager, servono sponsorizzazioni. «La Warner Bros, già contattata, sarebbe interessata - rivela Falcone - a realizzare gratuitamente multisale cinematografiche. In più, si potrebbe realizzare una grande discoteca da circa 800 posti, un teatro da 500 posti, un centro benessere, un Irish Pub, un parcheggio. Ci sarebbe, poi, la possibilità di creare 20-25 box per la vendita, non per danneggiare i commercianti cavesi, ma sul modello dei Warner Village di Roma, dove si possono trovare gadget particolari, soprattutto americani ed inglesi». L'interessante progetto, i cui costi si aggirerebbero su circa 8 milioni di euro, avrebbe importanti ricadute anche sul turismo. «Si potrebbe creare - conclude Falcone - una società mista tra Comune ed imprenditori, risolvere il problema della destinazione d'uso dello spazio, far concorrere il progetto ai finanziamenti nazionali ed europei. L'Amministrazione dovrebbe farsi carico di acquisire, ora che è ancora disponibile, l'area dell'ex Cofima».
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