Tu sei qui: CronacaChiude Despar Campania, 473 lavoratori in mobilità
Inserito da La Redazione (admin), martedì 13 aprile 2010 00:00:00
La comunicazione ufficiale di Confindustria sul caso Cavamarket porta la data di ieri. Partite ufficialmente 473 lettere di mobilità per la riduzione del personale. Intestata ai sindacati di tutta la Regione, alla Direzione Regionale del Lavoro, alla Commissione presso la Giunta regionale, alla stessa Giunta, la nota comunica che “La società GDS srl (Gam Despar Campania), con sede a Salerno, ha fatto presente che è costretta a ricorrere alla procedura di mobilità per riduzione del personale per l’intero organico aziendale, pari a 473 unità operative site nelle province di Salerno, Caserta, Avellino e Benevento”.
8 pagine, con l’elenco dei 10 punti vendita coinvolti, spiegano la procedura di mobilità: “Per cessazione attività, per chiusura dell’intero complesso aziendale”. Due punti vendita riguardano la città di Cava de’Tirreni e sono l’Interspar di Corso Mazzini e l’Eurospar di Via De Filippis, dove si prevede di mettere in mobilità 118 persone.
“La società GDS srl - spiega Della Monica nel documento inviato a Confindustria - esercita attività di gestione di supermercati su tutto il territorio campano, attraverso 10 filiali che occupano complessivamente 473 dipendenti. Dette unità produttive non solo non riescono a raggiungere l’obiettivo di fatturato previsto per il pareggio di bilancio, ma stanno ormai subendo e registrando un’inarrestabile, progressiva ed ingente perdita di esercizio in seguito alla erosione delle quote di mercato, causata dalla progressiva e galoppante congiuntura economica subita nel biennio 2007/2008, sfociata nell’attuale crisi economica e finanziaria che sta travolgendo il mondo intero e che non accenna a placarsi”. Dall’analisi della situazione, attuata dopo aver adottato tutte le misure idonee a scongiurare la crisi, si conclude che “si rende necessario intervenire immediatamente e drasticamente con la chiusura dell’intero complesso”.
Le cifre davvero drammatiche riguardano la riduzione graduale del fatturato e l’ammontare ingente dei costi di gestione e d’esercizio. Nella lettera inviata a Confindustria vengono descritte ed elencate tutte le figure soppresse, mansione per mansione, concludendo che “non appare in alcun modo praticabile la strada del ricorso alla cassa integrazione guadagni straordinaria, del tutto incompatibile con la decisione aziendale di cessare definitivamente l’attività e della messa in liquidazione della società. Né è possibile collocare altrove il personale, in quanto la chiusura riguarda l’intero complesso”.
La lettera, poi, è arrivata alle segreterie provinciali di Cgil, Cisl ed Uil, che hanno chiesto di far sentire la loro voce insieme a quella dei rappresentanti dei lavoratori, esclusi dalla riunione informale di ieri in Prefettura, durante la quale è stata presentata e discussa la situazione attuale, da cui è scaturito l’unico atto certo al momento: la procedura di mobilità.
Prevista nel pomeriggio di oggi una nuova riunione, presso Confindustria, questa volta con tutti gli attori coinvolti. “Il nostro intento è quello di blindare tutti i lavoratori - ha affermato Antonio Grieco, segretario generale della Filcams Cgil Salerno - In quest’ottica parleremo non solo della mobilità, ma anche della sorte degli altri 800 lavoratori, per cui chiederemo la cassa integrazione”.
Alla fine della riunione anche il sindaco di Cava de’Tirreni, Marco Galdi, ha manifestato tutta la sua preoccupazione e vicinanza ai lavoratori fermi davanti alla Prefettura, esprimendo la sua volontà di partecipare a tutti gli incontri.
Continuano intanto le trattative, che vedrebbero in pole position nel subentro della gestione di circa 30 punti vendita Antonio Gatto, presidente del Consorzio Despar Italia e proprietario della Gam Despar Calabria, al quale si affiancherebbe il gruppo Ipa Sud srl, leader nella distribuzione organizzata del marchio Despar in Puglia e Basilicata. Aperta anche l’opzione del gruppo Tmt finance di Lugano di Angelo Mastrolia.
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