Tu sei qui: CronacaChiesa di S. Francesco, riprendono i lavori
Inserito da (admin), giovedì 6 ottobre 2005 00:00:00
Continua il miracolo dell'amore dei cavesi: padre Gigino Petrone, il dinamico ed esuberante francescano, nel giorno della festa di San Francesco ha annunciato dall'altare che il 24 febbraio riprenderanno i lavori della costruzione della chiesa superiore. È la volata finale, la conclusione di un miracolo iniziato negli anni ‘90: la Basilica sarà restituita in tutto il suo splendore alla completa fruizione dei fedeli. «Il 24 febbraio ricorre l'ottavo centenario della chiamata di San Francesco all'impegno religioso. Va e ripara la mia chiesa - afferma fra' Gigino - è l'invito di Cristo a Francesco, così come in tutti questi anni tutti noi sentiremo quella voce perché l'opera di amore iniziata possa essere portata a termine. Cristo lo vuole». È un cammino avviato tra dubbi e perplessità. Non c'erano finanziamenti, la chiesa era totalmente inagibile, ma la fede dei padri Giuseppe, Fedele, Serafino, Agnello, Attilio, Rosario e del giovanissimo Gigino, cresciuto come il suo papà, Fortunato, tra quelle mura ed in quell'associazione cattolica, la Gifra Antoniana, fu più forte dello scoramento. I cavesi, che hanno sempre considerato la chiesa di San Francesco, come quella della patrona, la Vergine dell'Olmo, parte della loro storia e del loro patrimonio storico e civile, si unirono ai padri. Ed insieme hanno dato vita a questa grande catena di solidarietà. «Ho ancora negli occhi - ricorda Giuseppe Raimondi, ex presidente della Gifra Antoniana - lo spettacolo triste della chiesa completamente disastrata ed inagibile. Pensai che mai sarebbe stata restituita a noi». Ed invece, il miracolo è avvenuto. Prima la sacrestia, poi il presbiterio, il convento, infine la creazione della cripta e della chiesa inferiore. Il contributo dei fedeli è continuo, non si contano le molteplici attività messe in cantiere da padre Gigino e dai suoi collaboratori. In tanti sono disposti a sacrificarsi. «Hanno fatto proprio lo spirito francescano dell'impegno e della solidarietà. Sono un esempio per tanti ed il progetto della ricostruzione della chiesa passa anche attraverso la loro piena e serena disponibilità», aggiunge padre Gigino. Ora l'impegno è rivolto all'inizio dei lavori per l'ultimo lotto, la costruzione della chiesa superiore. E padre Gigino va già con la mente al lavoro che lo attende: il presepe, il Festival delle zampogne, senza contare la mensa dei poveri, con le oltre 60 persone che quotidianamente varcano il portone del convento per un piatto caldo. «Il nostro convento - avverte fra' Gigino - è stato voluto dal popolo ed è stato sempre ricostruito dopo le continue distruzioni. La storia si ripete: i cavesi, legati profondamente alle loro radici, hanno offerto il pieno contributo per restituire alla città la sua chiesa». Padre Gigino guarda soddisfatto le mura che si protendono verso il cielo e ringrazia Dio.
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