Tu sei qui: CronacaCentro "blindato", negozianti in rivolta
Inserito da (admin), venerdì 20 ottobre 2006 00:00:00
Ai ferri corti commercianti del centro storico ed Amministrazione comunale. Le tensioni nascono dalla rigida applicazione della zona a traffico limitato, regolamentata da un'ordinanza del 1999, tesa anche a salvaguardare la pavimentazione dal transito dei mezzi pesanti. Da qualche tempo, gli ausiliari alla viabilità della Polizia Locale che presiedono i varchi di accesso al Corso hanno ristretto le maglie ed applicato più o meno alla lettera il regolamento. Divieto assoluto di transito dei motocicli, anche a mano, per i residenti ed i negozianti si apre una finestra in orari definiti di carico e scarico, dalle 8 alle 11 e dalle 15 alle 18, ma soltanto per coloro che sono possessori dei permessi in deroga forniti ai commercianti, con la specifica della targa dell'automezzo predisposto al trasporto dei prodotti.
Una strizzata alle abitudini consolidate da anni, che invece avevano di fatto allargato le maglie del regolamento. «Non comprendiamo questa inversione di tendenza - afferma Luigi Trotta, responsabile Confesercenti per il centro storico - Ci ritroviamo dalla sera alla mattina con delle decisioni che stanno creando non pochi problemi non solo ai commercianti, ma anche alla clientela, che non ha la possibilità di ritirare la merce ingombrante appena acquistata». Nei giorni scorsi non sono mancati neppure momenti di forte tensione tra commercianti, corrieri ed agenti ausiliari della Polizia Municipale ai varchi di accesso. «Siamo passati da un estremo permissivismo - afferma Dino Coda, Ascom - dove veramente si assisteva al passaggio di chiunque per il Corso, alla chiusura totale e dispotica. Ed a rimetterci siano noi operatori commerciali, che senza neppure un preavviso ci siamo ritrovati con i mezzi dei corrieri bloccati e con l'impossibilità di far entrare con i nostri permessi in deroga il cliente di turno, che deve avere la possibilità di ritirare gli acquisti ingombranti impossibili da portare a mano. Addirittura le farmacie si sono ritrovate con il problema del trasporto dei farmaci che viaggiano a temperatura controllata o per quelli salvavita».
In pratica, nessun automezzo pesante ha la possibilità di accedere al Corso. Devono tutti sostare negli stalli gialli predisposti al carico e scarico al di fuori del centro storico, caricare la merce su carrelli e portarla a destinazione. «Sì, ma come? - chiedono i commercianti - Gli stalli gialli sono pochi e praticamente sempre impegnati. Oltretutto, come fanno i mezzi pesanti a stazionare in stalli predisposti per le auto? E poi, con i carrelli a mano e pieni di scatoloni, come si fa a passare dai vicoli interdetti dalle transenne?».
L'assessore Senatore: «Applichiamo il regolamento»
Il regolamento c'era, ma non si vedeva. Si è passati dalla tolleranza alla tolleranza zero, senza strade intermedie. «Bisogna mettere ordine e salvaguardare il patrimonio - chiarisce l'assessore alla Sicurezza, Alfonso Senatore - si era arrivati ad un punto in cui si passava in ogni ora del giorno e della notte, non era possibile andare avanti così. In ogni caso, le necessità dei commercianti non sono certamente disattese, anzi stiamo preparando un piano che prevede la realizzazione di aree di sosta per i mezzi pesanti e valutando l'affidamento del servizio di facchinaggio alla Se.T.A. o alla Metelliana Parcheggi. Le piccole necessità della clientela o delle farmacie, quando documentate, non hanno nessuna difficoltà ad essere esaudite con l'accesso di piccoli autoveicoli». «Da anni predichiamo la chiusura totale del centro storico - risponde Luigi Trotta, Confesercenti - ma non è possibile tanta superficialità. Vogliamo chiudere finalmente il centro storico? Benissimo, chiudiamolo. Ma creiamo prima le condizioni per farlo. In questo modo risolviamo due problemi: il transito nel salotto della città e diamo occupazione a giovani».
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