Tu sei qui: CronacaCellulari e cordless, usiamoli con cautela
Inserito da (admin), venerdì 29 novembre 2013 00:00:00
Ha sempre cagionato grossi guai lo smodato utilizzo delle cose, anche se lo si fa per scopi lavorativi. Il costante impegno posto in campo dagli scienziati, per conoscere se il continuo utilizzo dei telefoni cellulari o dei cordless sia nocivo alla salute, ad oggi non ci ha fornito un concorde giudizio. Di contro, però, s’iniziano a conoscere pronunce giurisprudenziali. Al verificarsi di ben determinate circostanze, il giudice di “terzo grado” non ha esitato dall’emettere una specifica sentenza.
Ma andiamo al fatto. Un dirigente, per ragioni di lavoro, avendo fatto costante utilizzo del telefono cellulare e del cordless d’ufficio, si è visto riconoscere dalla Suprema Corte di Cassazione Civile (leggasi sentenza n. 17438 del 12 ottobre 2012), come malattia professionale, una forma neoplastica che lo aveva “ferito” ai nervi cranici.
Alla richiesta di riconoscimento della malattia, l’I.N.A.I.L. aveva opposto ricorso, ma la Corte ha riconosciuto allo sventurato dirigente la rendita per la patita patologia, insorta per ragioni di lavoro. Rendita (non tabellata) per la specifica invalidità pari all’80%.
Si è considerato, quindi, che la natura professionale della malattia può essere desunta, con elevato grado di probabilità: dalla tipologia del lavoro svolto, dalla natura delle macchine e degli strumenti presenti nell’ambiente di lavoro, dalla durata dell’attività lavorativa e dall’assenza di altri fattori extra lavorativi, alternativi o concorrenti, che possano costituire causa dell’infermità.
Livio Trapanese
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