Tu sei qui: CronacaCavamarket, il destino all'asta
Inserito da La Redazione (admin), mercoledì 7 luglio 2010 00:00:00
È pieno di dubbi ed incertezze il futuro lavorativo dei dipendenti della Holding D’Andrea Company. All’indomani della dichiarazione di fallimento da parte dei giudici della Fallimentare di Salerno, si incupisce la situazione dei lavoratori coinvolti dal crac.
Alla bocciatura del ricorso alla “legge Marzano” si è aggiunta la mancata concessione del concordato preventivo, l’unica soluzione che avrebbe permesso la sopravvivenza del gruppo. Troppo bassa l’offerta che il patron Della Monica avrebbe presentato ai creditori: il 20% del totale complessivo (circa 20 milioni di euro a fronte dei 100 e passa totali), ritenuto insoddisfacente dal collegio giudicante.
Un serio rischio ora incombe sulle diverse centinaia di lavoratori che avevano tirato un sospiro di sollievo con la sottoscrizione del fitto di ramo aziendale da parte della “2C spa” di Catone e Caputo, i quali avevano assicurato il pronto ritorno al lavoro per circa 607 dipendenti e quello successivo per altre 87 unità. Il loro destino è ora appeso ad un filo.
L’acquisizione di Cavamarket e Gds da parte degli imprenditori di Caserta, infatti, adesso non potrà più avvenire mediante la semplice richiesta al giudice, soluzione questa che sarebbe stata fattibile nel caso di accettazione della proposta di concordato da parte della magistratura, ma dalla porta laterale, rappresentata dall’asta fallimentare.
Ieri mattina Guerino Iannicelli, il giudice che ha guidato la Camera di Consiglio durata una settimana e svoltasi al Tribunale di Salerno, ha nominato come curatore fallimentare Giovanni Alari. Entro 60 giorni il dottore commercialista dovrà produrre una relazione sulle cause del fallimento e sulle responsabilità di Antonio Della Monica. Stessa lasso di tempo per la redazione dell’inventario, con il quale il curatore sarà chiamato a predisporre il programma di liquidazione da presentare poi ai creditori ed al giudice delegato.
Dopo l’approvazione del programma di liquidazione Alari dovrà procedere, infine, alla vendita dei beni, dell’azienda o dei rami della stessa mediante l’asta pubblica. Solo in questo modo gli imprenditori casertani potranno riportare in vita la “2C” e ridare fiducia e lavoro a tutti i dipendenti interessati.
Intanto, Nicola Salzano e Franco Tavella, rispettivamente segretario provinciale della Uil e segretario provinciale della Cgil, hanno assicurato che ci sarà la conversione della cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale, concessa ai lavoratori di Cavamarket e Gds lo scorso 10 giugno, in cassa integrazione “per fallimento”. Questo per garantire agli interessati la possibilità di ottenere le mensilità arretrate.
È di ieri anche la notizia dell’incontro di 48 dipendenti della L.C. srl, la società che si occupa della logistica dell’Hdc, con il sindaco Marco Galdi, che ha ribadito il suo impegno a sollecitare l’intervento dell’Inps, del Ministero e della Regione per la pronta corrispondenza della cassa integrazione.
Per i dipendenti delle ex Arti Grafiche Di Mauro, invece, è già stata approvata la proroga della Cig fino al 31 dicembre 2010, come dichiarato dall’assessore regionale al Lavoro, Severino Nappi. In questo modo 20 ex operai dell’opificio potranno essere assunti dal Comune di Cava de’Tirreni come lavoratori socialmente utili.
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