Tu sei qui: CronacaCava, la città che racconta la sua quarantena
Inserito da (Redazione), sabato 21 marzo 2020 12:50:29
Di Francesco Romanelli*
"Qui si parrà la tua nobilitate". Anzi la nostra, dell'intera città. Chiedo scusa al divin poeta se ho parafrasato una sua celeberrima frase. In questo momento topico per l'intera comunità cavese è essenziale essere uniti e rispettare le regole che le autorità ci impongono per superare questo gravissimo ostacolo che nessuno pensava fosse di così mastodontiche proporzioni. La situazione nel nostro Sud potrebbe diventare tragica se non si rispettano le basilari raccomandazioni che quotidianamente ci vengono quasi "imboccate" dagli organi di informazione che fungono da cassa di risonanza delle autorità nazionali, regionali e comunali. Un plauso, in questo, non facile momento va anche a tutti i colleghi che operano sul territorio e che con grande professionalità stanno informando tutta la popolazione cavese e dei territori vicini. Fare informazione sì, senza creare allarmismo.
I giornalisti ci sono e raccontano sempre nel modo più distaccato possibile quello che accade evitando di infondere in chi legge, in questo momento così grave, angoscia e, soprattutto, tanta paura. "Scriviamo degli altri quello che vorremmo fosse scritto di noi", queste le parole che colorano la Carta di Assisi, punteggiatura compresa. E ancora "Scriviamo degli altri... - come è vergato sempre nella Carta di Assisi - non significa debolezza, autocensura, rinuncia al pensiero critico, ma implica, al contrario, la capacità di mettersi nei panni altrui, di saper stare anche dalla parte dell'altro, di ricercare il vero senza bisogno di abbattere l'avversario di turno, di demolirne la dignità". In un momento così grave diamoci tutti da fare per tentare di superare questo ostacolo molto duro e, diciamolo, anche imprevisto. Non sarà facile. Ma se tutti noi seguiamo le regole e i continui inviti che ci sono state propinate dalle Autorità il risultato sarà certamente positivo. Tutto dipende da noi, per evitare il contagio prima regola: dobbiamo stare a casa, naturalmente chi può, mi sembra lapalissiano. Fino ad oggi la situazione è ancora molto critica al nord e i morti sono tanti. Nelle ex regioni rosse ancora le cose non vanno bene ed il terribile coronavirus si sta espandendo anche in altre parti d'Italia. Anche a Cava de' Tirreni il numero delle persone infettate è, purtroppo, in aumentato in queste ultime ore. Qui si registra, uno spettacolo apocalittico che nessuno, neanche il più pessimista, avrebbe mai immaginato. Molto spesso, durante le ore del giorno le macchine dei vigili urbani diffondono messaggi in cui si invita a rimanere a casa, ai più anziani tutto ciò ricorda il "tempo di guerra" quando al fischio delle sirene tutti si precipitavano nei rifugi antiaerei. Il borgo Scacciaventi, regno della movida non solo cavese è deserto. I localini e i ristoranti hanno tutte le saracinesche abbassate. I portici "regno" dello struscio della città sono vuoti. Una città dal volto spettrale! Bisogna "combattere" tutti insieme per la giusta causa e rispettare le regole, solo così la "città fedelissima" come tutta la nostra nazione sicuramente ce la farà. Non manca, però, qualche eccezione. Il consigliere comunale Vincenzo Lamberti in un suo post su facebook scrive: "mi sa che purtroppo diverse persone, non solo ragazzini..., non hanno ancora compreso la gravità della situazione in cui versiamo o pensano che circolare liberamente per le strade o in montagna con le moto sia normale come sempre... Non lo è, non lo è più, non lo è affatto. In questo periodo ciascuno di noi rinuncia a tante cose ogni giorno, e rinuncia anche alla propria libertà... Ma adesso rinunciare alla libertà di sempre vuol dire avere grande senso di responsabilità e dare dignità e valore alla nostra stessa vita. Restiamo a casa, rispettiamo le regole, siamo seri, attenti e responsabili".
"Nessuno di noi avrebbe potuto immaginare giorni come questi. Io stesso avrei voluto concludere questa mia esperienza di sindaco - ha scritto sul suo profilo facebook, il sindaco Vincenzo Servalli - nel modo più bello e gioioso possibile. Questa sfida davanti a noi è molto dura ed i prossimi giorni decisivi per delineare lo sviluppo di questo terribile contagio. Stiamo dando una buona prova. Restiamo a casa con i nostri cari. Non prestiamo le nostre gambe a questo pericoloso nemico. E sono sicuro che per tutti noi arriverà il tempo del riscatto. Forza Cava, Forza Italia". Una vera e propria emergenza che al momento il primo cittadino metelliano, a sentire anche le forze di opposizione, sta gestendo nei "modi giusti", ma come asserisce lo stesso Servalli, non bisogna assolutamente mollare il freno, il pericolo o il "nemico", è sempre in agguato. Bisogna lottare perché la "guerra" ancora non è vinta. Si perpetrano, intanto, tantissime iniziative tramite web che hanno il compito di rendere meno insopportabili questi giorni di quarantena. "In questo periodo di isolamento forzato per contenere il contagio del coronavirus covid-19, il Centro Studi per la Storia di Cava de' Tirreni diretto dal professore Giuseppe Foscari - ha spiegato Servalli sulla su pagina fb - ha lanciato una iniziativa per coinvolgere tutti coloro costretti a restare in casa, ovunque essi siano, invitandoli a diventare autobiografi della quarantena. È stato infatti lanciato sul web il gruppo pubblico "Diario di un popolo in quarantena", allo scopo di raccogliere, giorno per giorno, pensieri, riflessioni, note, pagine di vita, piccoli racconti, confessioni di "depressione" o di positiva resilienza, di quanti vorranno aderire. Sarà un archivio delle emozioni, delle preoccupazioni, ma anche della creatività che parte da Cava de' Tirreni, ma aperto a tutti gli italiani, uniti al tempo del coronavirus".
"Un archivio che - ha affermato Giuseppe Foscari - se oggi è figlio di umana condivisione, in futuro potrà essere un'importante e fondamentale testimonianza di storia vissuta, come tale costituire un fondamentale strumento di conoscenza e di ricerca e magari, chissà, diventare anche uno stimolante maestro di vita". In questi tristi momenti ascoltare il silenzio della città e meditare è obbligo di tutti.
*vicepresidente associazione Giornalisti Cava de' Tirreni-Costa d'Amalfi "Lucio Barone"
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