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Cronaca

Cava de' Tirreni, Covid, monaco

Cava de' Tirreni, il medico di Don Gennaro racconta: «Diceva che era solo un po' di febbre e che si sarebbe rimesso presto»

«Era un uomo vero, un santo monaco, un sacerdote che ha lasciato un vuoto incolmabile non solo in me ma anche nei suoi tantissimi figli spirituali e nei suoi confratelli»

Inserito da (redazioneip), lunedì 19 luglio 2021 08:42:09

«È solo un po' di febbre... Non ti preoccupare con qualche aspirina passerà». Queste le parole che dom Gennaro lo Schiavo, monaco benedettino della cenobio della Badia di Cava, utilizzò per rassicurare Giuseppe Battimelli, vice presidente nazionale dell'Amci (Associazione Nazionale Medici Cattolici Italiani) e medico della comunità benedettina di Cava de' Tirreni qualche giorno prima di morire a causa del Covid.

«Nonostante sia trascorso tanto tempo- afferma Battimelli, intervistato da Francesco Romanelli in un articolo del quotidiano La Città di Salerno - queste parole non le dimenticherò mai e mi rimbombano ancora nella mia mente».

«Parlavamo spesso di fede e del mondo che cambiava - continua a raccontare Battimelli - Era un uomo vero, un santo monaco, un sacerdote che ha lasciato un vuoto incolmabile non solo in me ma anche nei suoi tantissimi figli spirituali e nei suoi confratelli. Nonostante siano trascorsi più di quattro mesi dalla sua dipartita c'è ancora tanta gente che lo ricorda con affetto e stima. Col passare del tempo, la sua figura carismatica non è stata per nulla dimenticata. Di lui la gente comune ricorda l'impegno di uomo di Chiesa, vicino agli ultimi ed alle persone sofferenti. Il suo amore per il prossimo esaltano ancor di più la figura di questo monaco benedettino di origini cilentane».

Le parole del vice presidente nazionale dell'Amci tornano attuali a seguito delle recenti segnalazioni arrivate all'abate ordinario della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni, padre Michele Petruzzelli, che ha raccontato come, subito dopo la morte di dom Gennaro siano arrivate a centinaia le richieste di avviare l'iter di beatificazione del monaco esorcista, in virtù di prodigi e miracoli a lui attribuiti dai fedeli.

«Un processo di beatificazione in seguito ad alcuni probabili miracoli dopo la sua morte? Non mi pronuncio - aggiunge Battimelli - perché non mi compete. Condivido la tesi dell'abate Petruzzelli che a la Città ha spiegato che la Chiesa ha i propri tempi che devono essere rispettati».

Leggi anche:

Da Cava de' Tirreni appello per la beatificazione di Don Gennaro: «Ci segnalano guarigioni miracolose»

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