Tu sei qui: CronacaCaso Raia, sentenza rivoluzionaria
Inserito da (admin), martedì 23 giugno 2009 00:00:00
Dopo 10 anni arrivano condanna e risarcimento. È stato un tormentato e lunghissimo processo, quello sul caso di Paola Raia, la ragazza che fu colpita da un petardo all’occhio durante la partita Cavese-Catania disputata il 18 febbraio del 1999.
Ora finalmente è arrivata la sentenza. Certo, la vita di Paola non sarà mai più la stessa, il suo occhio avrà sempre problemi, ma gli 830mila euro che le spettano, secondo quanto stabilito dai giudici, contribuiranno a farle tirare un respiro di sollievo ed a fare un po' di giustizia.
La sentenza emessa è per certi versi rivoluzionaria: per la prima volta in Italia, infatti, è stato riconosciuto colpevole anche il Ministero dell’Interno per non aver predisposto, in occasione di quella partita, un adeguato servizio d’ordine. Un razzo, infilandosi in un buco che non doveva essserci, ha reso la ragazza semicieca ed invalida all’80%.
Dunque, il Tribunale di Salerno - I Sezione civile, in composizione monocratica, l’8 giugno scorso ha pubblicato la sentenza n. 1443/09 che ha condannato la S.S. Cavese 1919 Srl, il Comune di Cava de’Tirreni ed il Ministero dell’Interno, in solido tra loro al pagamento di circa 830mila euro per le gravissime lesioni subite dalla giovane Paola Raia.
«È un caso di particolare rilievo - ha commentato l’avv. Salvatore Sica, che in questi anni ha seguito il caso insieme all’avv. Fabio Siani - Il Giudice ha ritenuto che l’organizzazione di un evento calcistico professionistico è da considerarsi attività pericolosa, con conseguente responsabilità oggettiva della società organizzatrice, sulla quale incombe l’obbligo di approntare tutte le misure di sicurezza atte ad evitare danni agli spettatori. Dal canto suo, il Ministero è colpevole perché ha consentito l’ingresso nello stadio di materiale ad alto rischio, come i petardi che colpirono Paola. Toccava agli organi della pubblica sicurezza bloccarli, invece passarano quasi del tutto liberamente. Infine, reo anche il Comune di Cava de’Tirreni per aver concesso l’utilizzo dello stadio in orario serale, pur in mancanza di autorizzazione da parte della Commissione Provinciale sui locali di pubblico spettacolo».
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