Tu sei qui: CronacaCaro rifiuti, i ristoratori ricorrono al Tar
Inserito da (admin), martedì 8 febbraio 2005 00:00:00
Sono i più tartassati dall'erario comunale. A confronto con i loro colleghi di altre città - denunciano i ristoratori - pagano gran lunga di più. Per combattere il caro-spazzatura hanno deciso di fare ricorso anche al Tar. Per giunta, non possono muovere una sedia nei loro locali, sottoposti a vincoli di ogni genere, dal Piano regolatore alla Soprintendenza. «La nostra - dichiara Antonio D'Amore, presidente Assoristoratori cavesi - è vera crisi. Molti stanno anche pensando di trasferirsi altrove, dove possono più facilmente investire e mettersi almeno alla pari con la concorrenza dei ristoranti delle altre città, che hanno la possibilità non solo di pagare molto meno di noi la spazzatura, ma possono anche offrire maggiori servizi. Quello che ancora ci salva è la grande qualità della nostra cucina, ma, dovendo tenere comunque bassi i prezzi, siamo costretti a fare le capriole per sostenere le spese». Ad aggravare la crisi dei ristoratori cavesi anche la determinazione delle tariffe relative alle attività produttive per il pagamento della tassa sui rifiuti solidi urbani. Tra le categorie che pagano di più, proprio quella dei ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie e pub, con 25,16278 euro al metro quadrato, superati nella classifica dei maggiori contribuenti solo dagli ortofrutti, pescherie, fiori e piante e pizza al taglio, con 32,72397 euro al metro quadro. «Con la differenza non da poco - continua D'Amore - che le nostre superfici sono di gran lunga superiori. Ci sono ristoranti che devono pagare decine di migliaia di euro all'anno». Sotto accusa la sperequazione soprattutto con la categoria degli albergatori, i cui ristoranti fanno man bassa dei più redditizi matrimoni, ma che rispetto ai ristoranti tradizionali pagano 17,67087 euro al metro quadro in meno. «Ci chiediamo qual è la differenza sostanziale - continua D'Amore - tra le sale degli alberghi e quelle dei nostri locali. Per questo motivo crediamo che, vista la mancata risposta dell'Amministrazione, alla quale abbiamo più volte chiesto di venirci incontro, anche accollandoci un servizio autonomo di raccolta dei rifiuti, saremo costretti a rivolgerci al Tar, per chiedere almeno una distribuzione più equa delle tariffe».
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