Tu sei qui: CronacaCaro-rifiuti, consumatori in ginocchio
Inserito da (admin), venerdì 6 maggio 2005 00:00:00
Stanno arrivando nelle case dei cavesi le bollette di pagamento della Tarsu (Tassa sui rifiuti solidi urbani) per l'anno 2005 ed è ancora un salasso. Si sapeva che ci sarebbe stato un ulteriore aumento, pari al 17% rispetto al 2004, ma la sorpresa, naturalmente in negativo, è che invece si dovrà pagare il 21% in più. La brutta notizia si era avuta confrontando il ruolo di quest'anno, che gli uffici economici del Comune avevano stabilito in 7.425.943,02 euro, rispetto ai 6.111.439,00 euro del 2004, con un incremento di 1.314.504,02 euro. La sorpresa, invece, è stata peggiore quando è arrivata la nuova bolletta. Ad esempio, una famiglia tipo di 4 persone lo scorso anno ha pagato 259,83 euro. Oggi, senza che nulla fosse cambiato, dovrà sborsare ben 312,59 euro. In pratica, 52,76 euro in più (102.157 lire). L'importo è calcolato in base alla tariffa annua di 271,82 euro, cui bisogna aggiungere le addizionali: comunale del 10% e provinciale del 5%. Il caso in esempio è per un appartamento da 47 metri quadri, ma il salasso è tanto maggiore quanto più è grande l'abitazione, per non parlare delle attività commerciali, ed in maniera particolare dei ristoratori, che hanno arretrati da pagare di 10-20-30mila euro. "E' una situazione insostenibile - afferma Amalia Farano - come si possono pagare queste cifre con una pensione sola? Vorrà dire che dobbiamo decidere se fare la spesa o pagare la spazzatura e non credo ci sia molto da scegliere". La colpa, come sempre, è dell'emergenza in cui la Regione Campania versa da un decennio. Lo smaltimento dei rifiuti è ormai un costo insostenibile per le famiglie e per i Comuni. "Siamo costretti a pagare somme ingentissime - afferma l'assessore al Bilancio, Alfonso Laudato - per portare i nostri rifiuti addirittura all'estero. Colpa di un governo regionale che non riesce a far costruire gli impianti e, purtroppo, il costo di gestione dei rifiuti deve essere a totale carico degli utenti". L'unica soluzione è far partire una raccolta differenziata spinta per superare la soglia del 36%, che consentirebbe di ottenere prezzi minori per lo smaltimento. "La Se.T.A. non ha alcuna responsabilità - afferma il presidente della mista, Giuseppe Bisogno - per questi aumenti . Le nostre tariffe sono sempre le stesse, a parte l'adeguamento contrattuale per i nostri dipendenti, che non ha influito in maniera significativa sui costi che il Comune di Cava paga per la raccolta. Lo smaltimento presso gli impianti è pagato direttamente dal Comune ed è una variabile ormai fuori controllo. Abbiamo un piano pronto per incrementare almeno la raccolta dell'umido. Aspettiamo solo il via da parte dell'Amministrazione".
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