Tu sei qui: Cronaca"Capi squadra" o "Regi Capitanei" alla testa dei Trombonieri?
Inserito da (admin), venerdì 26 settembre 2014 00:00:00
Crediamo che sia noto a tutti che le tradizioni folkloristiche di Cava de’ Tirreni, riferendoci alla “Disfida dei Trombonieri”, che quest’anno 2014 è stata replicata per la 38ª volta (nel 1976 e 1982 non è stata eseguita), traggono origine dalla fedeltà dimostrata dal popolo cavoto o cavajuolo alla Casa Aragonese, nel restare fedele a Ferrante I d’Aragona, Reale del Regno di Napoli, anche durante i nefasti guasti subiti dal 20 al 28 agosto 1460, ai quali non lesinò la partecipazione Roberto Sanseverino, Principe di Salerno.
Nel corso dell’annuale evento, allorquando i distinti Casali “scendono” in lizza, lo speaker dell’evento, nel sensibilizzare l’attenzione del pubblico presente nell’affollato Stadio “Simonetta Lamberti”, citando il nome del Casale, ha sempre segnalato da chi era guidato, anteponendo al nome e cognome il titolo di Regio Capitaneo.
Nel corso dell’edizione 2014, la voce fuori campo, nell’enunciare le peculiarità del Sodalizio in gara, forse per espressa decisione di terzi, nell’omettere, il più delle volte, la dizione Regio Capitaneo, l’ha sostituita con l’inusitata capo squadra, sebbene il Sodalizio in movimento, stante il numero dei componenti (78), equivale ad una compagnia, non ad una squadra. Quest’ultima, com’è noto, consta di 9 unità, tre squadre formano un plotone di 27 unità, come tre plotoni costituiscono la compagnia di 81 unità.
Se i terzi dovessero ritenere che la locuzione Regio Capitaneo non abbia alcun retaggio storico, ebbene, amici cari, si sbagliano! L’appellativo Regio Capitaneo ha un glorioso e corposo passato storico: fra i tanti, lo troviamo indicato, al plurale, nella delibera dell’Università di Cava del 27 dicembre 1532 (fascio 629/I, fogli 249-251, raccolta nell’Archivio Storico Comunale, classe II, sezione II): L’Università invia alla corte di Carlo V i concittadini e Regii Capitanei civitatis Cavae: Giov. Federico Longo, Giov. Battista Castaldo e Giov. Matteo Longo per ottenere la conferma dei privilegi.
Quattro indicazioni: Capitaneo e Capitanio le troviamo nella delibera del 20 maggio 1534, quando l’Università assunse provvedimenti per la difesa della Città contro le invasioni dei turchi (ASC, classe II, sezione II, fascio 630, foglio 42): …lo Signor Capitaneo facza ordine et mandato penale… / …dicto Signor Capitanio parerà… / …dicto Signor Capitanio facza ordine a li homini del dicto casale di Cetara… / …non hanno voluto obedire, che llo Signor Capitanio lle asgtrenga con ordini penali. Altre indicazioni le troviamo nella delibera del 21 maggio 1534… Che facza riquesta al Signor Capitanio che facza partire dal casale de Veteri, La Molina, Arbri et Rayto che…
La milizia della nostra città, oltre ai Capitanei, a quei tempi, si avvaleva anche dei “Capo dieci”, ovvero dei comandanti di squadra. Una precisa indicazione la troviamo nel foglio 43 della delibera del 21 maggio 1534… ad tucti li Capo dieci che allistano tucti li iuveni deli casali loro doneno ordine…
Nei fogli 44 e 45 della medesima delibera del 21 maggio 1534 troviamo riuniti nella Chiesa di San Giacomo (oggi la c.d. Chiesa di Mamma Lucia) i Capitanei per deliberare provvedimenti per la difesa della città, mentre in un susseguente capoverso leggiamo: …lo predicto Signor Capitano havendo dicta lista facza… / …subito ordine penale ad dicti Capodieci…
Dopo aver fatto chiarezza sull’esatto toponimo della nostra Città, Cava de’ Tirreni, che origina dal Regio Decreto n. 935 del 23 ottobre 1862, e dopo aver portato alla luce, per Decreto del Presidente della Repubblica del 10 ottobre 2014, l’unico ed esatto stemma di Cava de’ Tirreni, che origina dall’epistola del 22 settembre 1460, a firma del Re Ferrante I d’Aragona, crediamo di aver fatto chiarezza anche sull’esatta denominazione dei “comandanti” dei Sodalizi dei Trombonieri: “Regio Capitanio” o “Capitaneo” e non capo squadra, mentre i “capi” delle nove squadre dipendenti si distinguono con la denominazione di “Capo dieci”.
Ai detrattori, ovvero ai duri di cervice, consigliamo di richiedere alla dr.ssa Beatrice Sparano, unica Archivista storica della nostra biblioteca “Canonico Aniello Avallone”, di poter ricercare, come abbiamo fatto noi, delibere comunali dei secoli passati; in tal modo avranno contezza che le indicazioni Capitaneo o Capitanei o Capo dieci erano quelle e solo quelle in uso per i reparti in armi nella gloriosa Cavea.
Livio Trapanese
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