Tu sei qui: CronacaCaos giustizia, in rivolta gli avvocati cavesi
Inserito da (admin), lunedì 26 aprile 2004 00:00:00
Basta con la provvisorietà delle nomine dei magistrati e la precaria amministrazione della giustizia che ne è la logica conseguenza: questa è la perentoria richiesta degli avvocati metelliani. Dal 10 febbraio manca il magistrato dirigente della Sezione distaccata di Cava del Tribunale di Salerno. Si è ovviato con la nomina provvisoria - un solo mese - di un sostituto addetto al settore civile. È stata omessa la pubblicazione del bando di concorso per un giudice di pace, fatto che sta determinando congelamenti a singhiozzo dei ruoli, tamponati da designazioni temporanee. Come aggravante, la mancata riconferma anche del secondo giudice di pace. Una situazione che ha creato disservizi, lunghi rinvii delle cause, congelamenti dei ruoli, differimenti nelle assegnazioni ed una mancata emissione delle sentenze. Da questa crisi gli avvocati metelliani, riunitisi in assemblea lo scorso sabato mattina al Palazzo di Giustizia di Viale Marconi, non prendono le distanze, anzi si fanno promotori di un civile dibattito e sollecitano il presidente del Tribunale di Salerno ad attuare una soluzione definitiva al problema nomine. Piena unità d'intenti delle due anime del foro metelliano, l'Associazione Avvocati e quella "Pietro De Ciccio", convinte entrambe che l'attuazione di nomine definitive non potrà che migliorare il già apprezzabile lavoro portato avanti da tutte le componenti della Sezione distaccata. In mancanza di atti risolutivi, le associazioni degli avvocati non disdegneranno l'ipotesi di forme di proteste ad oltranza, volte a tutelare gli interessi dei cittadini e la dignità professionale dei propri iscritti. Ma è stata la fine di questa provvisorietà, anche se mai palesemente citata dai relatori, a tenere banco sabato mattina nei discorsi di corridoio. L'ipotesi di una soppressione o accorpamento della Sezione metelliana del tribunale era ed è il vero nocciolo in discussione. «La fusione di due soggetti deboli - ribadisce Americo Montera, presidente dell'Ordine degli avvocati salernitani - non fanno un soggetto forte, ma solo un soggetto con problemi più seri». Ipotesi che Roberto Manzione ha formulato in un'interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia, Castelli. In essa il senatore della Margherita chiede se l'esecutivo politico sia a conoscenza delle gravi disfunzioni che immobilizzano l'amministrazione della giustizia e penalizzano un grosso bacino come quello metelliano. All'azione delle due associazioni forensi hanno aderito l'Aiga e la Camera penale di Salerno, l'associazione forense "Valle del Sele" di Eboli, il sindaco Alfredo Messina e l'Ufficio Legale del Comune, Roberto Manzione, Edmondo Cirielli, Andrea Annunziata, Angelo Villani, Raffaele Fiorillo, commissario del Consorzio di Bacino Salerno 1, i consiglieri provinciali Alfonso Senatore e Gianpio De Rosa. Giovedì prossimo nuovo incontro fra gli avvocati, per stabilire una linea comune d'azione.
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