Tu sei qui: CronacaBox auto, dissequestrato il cantiere
Inserito da (admin), lunedì 16 giugno 2003 00:00:00
Dissequestrato il cantiere di via Sala. Il Tribunale della Libertà di Salerno ha accettato il ricorso presentato dai proprietari Ferrara e Nunziante, rappresentati dall'avvocato Massimo Pagliara, per liberare dai sigilli i 9 box auto in corso di realizzazione, posti sotto sequestro dalla Squadra Antiabusi edilizi della Polizia Municipale e dalle autorità comunali per presunte difformità. In particolare, l'abuso riguardava un aumento di circa 60 centimetri nell'altezza dei solai. Dopo un'ora di camera di consiglio, i giudici hanno emesso il loro provvedimento di dissequestro. E' atteso in queste ore il deposito della motivazione per conoscere nel dettaglio le ragioni. Secondo la difesa, a far decidere i giudici per il dissequestro ci sarebbero stati dati oggettivi certi. Nel ricorso i proprietari avrebbero depositato i risultati dei rilievi, eseguiti dai periti, che indicherebbero il fabbricato come interrato (al di sotto di 45 centimetri dal piano di campagna), con una difformità, dunque, rispetto agli esiti dei controlli effettuati nel corso del sopralluogo che portò al sequestro del cantiere. Questa differenza farebbe cadere ogni ipotesi d'abuso. «Trattandosi di opera interrata, non è soggetta a concessione edilizia, ma ad autorizzazione. Pertanto, un eventuale abuso o difformità non è perseguibile con un giudizio penale, ma solo con la richiesta di ammenda e successiva sanatoria», spiega l'avvocato Pagliara, che passa al contrattacco: «Per quanto attiene alla presunta vicenda di falsificazione, di cui si sono riempite pagine di giornali, le vere vittime sono i miei clienti. Siamo sicuri che si tratti di una macchinazione e vogliamo che sia fatta chiarezza». Al momento, la Procura di Salerno ha acquisito tutti gli atti, incaricando i Vigili Urbani di prendere copia della documentazione relativa al progetto di via Sala - autorizzazioni, tavole progettuali, parere della Commissione Edilizia - ed in seconda battuta anche dei verbali della Commissione comunale d'inchiesta, inclusi le audizioni dei dipendenti ed i risultati delle verifiche. Le indagini, avviate dal sostituto procuratore salernitano Angelo Frattini, sono ancora in corso. E se per conoscere le ragioni del dissequestro basterà aspettare ancora qualche ora, più intricata appare la vicenda della presunta manomissione. Alle due parti finora in campo, Procura e Comune, si aggiungono ora i proprietari, che vogliono chiarezza.
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