Tu sei qui: Cronaca"Borgo in luce", è subito polemica
Inserito da (admin), lunedì 28 aprile 2008 00:00:00
Inizio scoppiettante dei lavori del progetto "Borgo in luce" per la nuova illuminazione artistica del centro storico. La nuova luce e soprattutto i primi nuovi illuminatori a parete in stile moderno, sono stati installati al Purgatorio. Ed è stata subito sommossa popolare. Di gran lunga prevalente il giudizio negativo, con numerose telefonate di proteste al Palazzo di Città ed addirittura un'annunciata petizione popolare per chiedere la sospensione dei lavori. Giallo anche sulle autorizzazioni della Sovrintendenza, che avrebbe approvato il progetto di nuova illuminazione, ma non ancora le nuove lampade utilizzate. Perplessi pure i commercianti del Borgo. «È un obbrobrio - commentano in molti - fermiamo tutto prima che il danno sia irreparabile. Queste nuove lampade, modello frullatore, andrebbero bene in un centro commerciale, forse in un cimitero, ma non in un centro storico medioevale e rinascimentale come il nostro. Meglio tenerci quelle vecchie».
Il progetto cantierato vinse il concorso di idee lanciato dall'Amministrazione Messina nel 2005 con un bando internazionale; nel maggio del 2006 l'esposizione pubblica dei progetti e la graduatoria stabilita dalla commissione formata dai tecnici comunali Antonino Attanasio e Vincenzo Sportiello e dagli esperti Benedetto Gravagnuolo, Lucio Ippolito ed Alessandro Sellitto; nel maggio del 2007 l'affidamento dei lavori alla 3TI Progetti Italia, con la direzione dei lavori dell'architetto cavese Lucio Barone, che si aggiudicò il concorso di idee. «La nuova illuminazione va vista nel suo insieme - spiega Barone - ora non è ancora completa. Proprio per mettere in risalto l'architettura del Borgo, si è pensato di utilizzare lampade che fossero neutre rispetto al contesto storico, con l'unico scopo di fornire un effetto luminoso che mettesse in risalto le arcate, il piano pedonale porticato, quello stradale, e valorizzasse le vetrine, con l'eliminazione di tutti i vari fari e faretti esistenti e la selva di cavi pendenti».
Intanto, presentata al Comune la richiesta di tutti gli atti. «Spero che l'Amministrazione prenda atto presto dell'umore dei cittadini - afferma l'avv. Andrea Di Nunno - e che le associazioni culturali ed i cittadini come me si impegnino concretamente a difesa del centro storico, affinché questo grande patrimonio di arte, storia, tradizione, sia degnamente conservato per le generazioni future».
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