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Cronaca

Blitz nel club privè "Il Sogno", cinque arresti

Inserito da (admin), lunedì 1 giugno 2009 00:00:00

Un Nirvana per gli amanti della trasgressione. Un club privè dove bastava sborsare 100 euro a sera per abbandonarsi al piacere e divertirsi con giochini erotici, senza alcuna limitazione. Ed il divertimento, scelto soprattutto nel fine settimana, è andato avanti fino allo scorso venerdì notte, quando i Carabinieri del Reparto operativo di Salerno (guidati dal tenente colonnello Francesco Merone e dal maggiore Michele De Maio) hanno fatto irruzione al primo piano della villetta, in località Sant’Arcangelo a Cava de’Tirreni, ed hanno interrotto la serata di piacere per una cinquantina di clienti. La curiosità: “Il Sogno”, il club sottoposto a sequestro, si trova a poca distanza dalla Badia.

5 persone sono state arrestate. Si tratta del gestore del locale e dei suoi fedeli collaboratori, ognuno dei quali aveva un compito ben preciso all’interno dell’organizzazione. L’accusa per tutti è di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, in concorso tra loro. Si tratta di Adolfo Adinolfi, 49enne salernitano, presidente del circolo privato; Giuseppe Rispoli, 46enne cavese, vice-presidente del privè; Fabio Santomartino, 41enne napoletano; Vincenzo Fattorusso, 28enne paganese; Gerardina Marmora, 47enne di Nocera Superiore (questi ultimi dipendenti del club).

Una cinquantina, invece, i clienti presenti al momento dell’irruzione, tra questi anche una coppia di scambisti di Nocera Inferiore. 15, invece, le prostitute in servizio: 13 donne di diversa nazionalità (russe, rumene, brasiliane ed italiane, della provincia di Napoli per l’esattezza) e 2 travestiti. 3 ragazze a successivi controlli sono risultate essere clandestine, quindi sono state espulse. Al momento dell’irruzione nelle numerose camere, allestite al piano superiore della villetta, sono stati sorpresi diversi uomini intenti a consumare rapporti sessuali con le giovani ragazze. I Carabinieri da tempo avevano avviato indagini sull’attività del club. Erano così riusciti a scoprire che, oltre alla prostituzione, veniva praticato anche lo scambio di coppie.

Nel corso dell’operazione, inoltre, i militari del Reparto operativo hanno anche sequestrato del materiale pornografico, oltre a scatole di preservativi e giochi erotici. Sequestrati anche i libri contabili e controllati tutti i clienti. È stato così che, nel corso degli accertamenti, i militari dell’Arma hanno appurato che i clienti del night club pagavano all’ingresso un sorta di biglietto di 100 euro. Le prostitute, invece, venivano pagate a serata, con cachet fisso di 150 euro, qualsiasi fosse la prestazione sessuale.

Coniugati, prostitute, travestiti e signore della “città bene”

«La sera era difficile finanche rincasare: decine e decine i “macchinoni”, tutte auto di lusso ferme per trovare parcheggio ed entrare a “Il Sogno”. Alle 21 già si vedevano in strada travestiti: altro che “femminielli”, vere e proprie donne dalla stazza prorompente, con tanto di minigonna inguinale e sandali allacciati su per le caviglie come le schiave. La maggior parte dei clienti veniva da fuori, Napoli ed Avellino in particolare, ma negli ultimi mesi abbiamo visto anche giovani uomini cavesi. Le prostitute erano soprattutto dell’Est, rumene. E poi c’erano anche ragazze di Cava: le classiche della “Cava bene”, molto curate, forse amanti degli scambi di coppie».

È uno squarcio eloquente sul mondo della trasgressione: quello che può essere nascosto alle intercettazioni ambientali degli investigatori, ma non sfugge agli occhi di chi vive a pochi passi da “Il Sogno”. Il vicinato di via Sante Marino, a Sant’Arcangelo, da tempo lamentava quelle strane presenze, ma nessuno aveva avuto la forza di parlare. Tutto al “Sogno” era organizzato come una qualsiasi attività commerciale. Giuseppe Rispoli, il 46enne vice-presidente del locale, è il volto cavese dell’attività. Celibe, un lavoro di autista alle spalle ed una convivenza con una donna separata non cavese. Con lui Adolfo Adinolfi, salernitano, che si faceva vedere poco in giro: lui era il presidente del club. Vincenzo Fattorusso, il giovane di Pagani, sarebbe stato incaricato di curare i rapporti con i clienti, o meglio, selezionava chi poteva accedere al privè. Il che non era cosa facile, perché, al di là dei 100 euro da sganciare (la somma necessaria per entrare), dovevi aver altri requisiti: meglio se forestiero e soprattutto... discreto.

Negli ultimi mesi i clienti, però, non venivano solo da fuori. A frequentare il locale erano anche giovani cavesi, felicemente sposati e con il cosiddetto onesto lavoro: commercianti, rappresentanti ed impiegati. Gerardina Marmora, la 47enne di Nocera Superiore, sarebbe l'addetta alle ragazze, per la maggior parte rumene. Nelle ultime settimane, i residenti raccontano di aver visto all’ingresso anche ragazze cavesi tra i 25 ed i 29 anni. «Con ogni probabilità erano clienti, altrimenti sarebbero state beccate. Forse persone che praticavano lo scambio di coppia», commenta ancora qualche residente.

Letti circolari e specchi per i giochi erotici

Quando i Carabinieri hanno fatto irruzione nella villetta, non si sono fermati davanti a nulla. Neanche davanti alla richiesta dell’addetto alle stanze, al primo piano, di aspettare e rispettare la privacy dei clienti. I militari hanno prima bussato alle porte delle alcove, avvisando che era in corso un controllo, e poi sono entrati acciuffando uomini e donne mentre consumavano i loro rapporti. Una situazione non poco imbarazzante. In una stanza, difatti, si sono trovati dinanzi un groviglio di persone impegnate in rapporti sessuali di gruppo su un letto circolare di grosse dimensioni.

Molto chic l’arredo delle stanze del piacere. Tutto rigorosamente in rosso: dalle suppellettili agli ornamenti. In alcuni casi i clienti avevano lasciato le luci accese, ma soffuse, in altri il buio della camera era squarciato soltanto dalle luci che provenivano da fuori. Quasi tutti i letti, adornati con lenzuola di gran lusso e molto morbide, avevano una forma circolare e nella stanza non mancavano gli specchi disposti in punti strategici. Insomma, le camere erano state arredate con tutti i comfort per garantire privacy e pulizia. Un dipendente del club, addetto appunto all'accompagnamento dei clienti nelle stanze, disciplinava i flussi in maniera tale da garantire la privacy di tutti: niente incontri nella hall; entrate, uscite ed appuntamenti erano tutti perfettamente sincronizzati. Se poi c’era da attendere, anche questo avveniva nel rispetto dell’anonimato. Gerardina Marmora, l’unica donna a servizio della società, era invece addetta alla gestione delle ragazze. Al momento dell’irruzione era con un paio di loro in attesa dell’arrivo dei clienti. Alcuni, di solito, preferivano prenotare, altri arrivavano all’improvviso.

Non c’era bisogno di attendere il buio della notte: il privè era aperto già dalle prime ore della sera. I clienti arrivavano davanti al cancello della villa con le loro auto di grossa cilindrata e si concedevano qualche ora di svago. L’esistenza del privè e del giro di prostituzione che animava la zona aveva ormai fatto il giro della città. I Carabinieri, difatti, prima di intervenire, hanno tenuto sotto osservazione la villetta per alcune settimane, registrando i flussi dei clienti. Quindi, nella tarda serata di venerdì, hanno deciso di fare irruzione con 30 uomini, tutti rigorosamente in borghese. Di qui le sorprese: giochini erotici, travestiti e scambi di coppia. Anche una giovane coppia di Nocera Inferiore: lei era con un cliente del privè che si era prestato al “gioco”, lui con una delle giovani ragazze. Tutto molto belle, secondo quanto riferiscono i Carabinieri.

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