Tu sei qui: CronacaBimbo malato, condannato il medico
Inserito da (admin), giovedì 22 dicembre 2005 00:00:00
Dovrà sborsare un risarcimento danni di circa 500mila euro un noto ginecologo di Nocera Inferiore. In una sentenza che farà sicuramente scuola, emessa dal giudice civile Marianna D'Avino del Tribunale di Nocera Inferiore, il ginecologo Giovanni Malinconico dovrà risarcire 250mila euro a ciascun genitore di un bambino per non aver diagnosticato le gravi malformazioni da cui era afflitto il nascituro, e quindi non averne informato né la madre né il padre. Il tutto nasce da una causa civile promossa da entrambi i genitori, assistiti dagli avvocati Raffaele Guerritore ed Assunta Longobardi, in questi giorni giunta a sentenza. Il bambino è nato con una serie di patologie agli arti, una cardiopatia ed altri gravi malformazioni. Il piccolo, nato alcuni anni fa, è figlio di una famiglia di professionisti dell'Agro nocerino. Una volta venuto al mondo, il bambino è stato sottoposto a numerosi interventi chirurgici. Nella sua sentenza il giudice si sofferma sugli accertamenti sanitari, segnatamente ecografie, dalle quali sarebbero state evidenti alcune patologie di cui avrebbe sofferto il piccolo e che, quindi, il medico avrebbe dovuto diagnosticare ed obbligatoriamente informare la gestante. Insomma, la madre è stata lesa nel suo diritto ad una maternità consapevole. «La nascita di un figlio con gravi handicap non è una scelta che può essere assunta senza la consapevolezza delle conseguenze di ordine morale, materiale e familiare, specie se vi sono già altri figli, comunque bisognosi di cure ed attenzioni, poiché inseriti in un'organizzazione familiare già caratterizzata da un comune sentire e da uno stile di vita, oltre che da un budget economico, che può consentire o meno di affrontare gravosi impegni di ordine morale e materiale», sottolinea il giudice D'Avino nella sua sentenza. Visto che alcune malformazioni potevano essere diagnosticate anche tra la 12ª e la 20ª settimana ed atteso che la nascita di un figlio con tali patologie poteva, come poi ha fatto, costituire un grave pericolo per la salute pure solo psichica della madre, la gestante aveva la possibilità di interrompere la gravidanza, qualora il feto non avesse avuto autonoma possibilità di vita (in questo caso non è stato provato che in quel momento il nascituro potesse sopravvivere autonomamente). Il giudice, poi, riconosce un risarcimento del danno anche per il padre - che non poteva decidere l'interruzione della gravidanza, riconosciuto esclusivamente alla madre - derivante dalle conseguenze del mancato aborto. Dalla nascita del bambino i genitori hanno avuto danni patrimoniali che avrebbero potuto anche decidere autonomamente di affrontare, ma soprattutto danni psicologici derivanti dal non sapere, durante la gestazione, che il nascituro era affetto da gravi patologie, trovandosi alla nascita del bambino di fronte ad una triste realtà e ad un trauma notevole, senza essere psicologicamente preparati. Il ginecologo Malinconico, che ha assistito miriadi di partorienti nell'Agro nocerino, non ha curato la sua costituzione. Raggiunto telefonicamente, non ha voluto commentare la sentenza, ma ha assicurato di voler proporre ricorso in Appello.
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