Tu sei qui: CronacaBimbi mendicanti, denunciate tre nomadi
Inserito da (admin), giovedì 27 marzo 2008 00:00:00
Sfruttavano i loro bambini, tra cui un neonato di pochi mesi, per chiedere l'elemosina e convincere i passanti all'ingresso dell'area mercatale. Tre donne nomadi tra i 20 ed i 30 anni, residenti presso un campo nomadi del Casertano, sono state denunciate dalla Polizia Municipale per induzione all'accattonaggio ed inosservanza di obbligo di istruzione elementare e colpite da foglio di via obbligatorio, con divieto di ritorno in città. Il provvedimento è scattato in seguito ad una serie di controlli predisposti dal comandante della Polizia Municipale, Filippo Meluso, e dall'assessore alla Sicurezza, Alfonso Senatore, proprio in occasione del mercato settimanale e mirati alla prevenzione dei reati contro il patrimonio, quali furti, borseggi e quant'altro.
Il gruppo di straniere è stato notato ieri mattina all'esterno dell'area mercatale dallo stesso assessore Senatore, impegnato in un giro di ricognizione con una pattuglia dei Vigili Urbani. La prima nomade era accasciata a terra, sotto la pioggia, ed aveva con sé un neonato di pochi mesi. Più in là altre due ragazze con altrettanti bambini, "impegnati" a fermare le donne per chiedere qualche moneta. Gli agenti della Polizia Municipale hanno fermato le tre nomadi e le hanno accompagnate in stato di fermo al Comando per l'identificazione, dove sono state fotosegnalate per la verifica dei precedenti dattiloscopici. Per loro è scattata la denuncia per induzione all'accattonaggio. I successivi accertamenti permetteranno di verificare se alcune di loro, con vari alias, avevano precedenti per reati contro il patrimonio, soprattutto furti in appartamento e con destrezza, reati commessi in varie città e con modalità differenti.
«Volevamo comprare loro del cibo e dei vestiti - hanno raccontato alcune donne che si trovavano ieri mattina nei pressi dell'area mercatale - ma si sono rifiutate. Volevano solo soldi, non altro. Con ogni probabilità quelle stesse donne hanno alle loro spalle gli sfruttatori, qualcuno cui devono portare l'incasso della giornata». Non solo questi i sospetti. Precedenti analoghi hanno dimostrato come spesso gli stessi bambini, reclutati per chiedere l'elemosina, non siano i figli delle donne che li mettono in strada.
«Così come è accaduto in passato - spiega l'assessore alla Sicurezza, Alfonso Senatore - specie di fronte a neonati, chiediamo l'intervento dei servizi sociali ed il successivo affidamento al Tribunale dei Minori. Tengo a precisare che non si tratta di un'operazione di polizia nel senso stretto del termine e né tanto meno di intolleranza. Il nostro scopo è di tutelare e difendere i soggetti più deboli, in questo caso i bambini che vengono messi in strada e sfruttati».
Il precedente risale a qualche mese fa, quando, nella centralissima via Sorrentino, un agente del Commissariato di Polizia fuori dall'orario di servizio inseguì ed arrestò due nomadi. Le due donne erano riuscite, con l'aiuto di due bimbe, a distrarre le clienti di un negozio e portare via i loro portafogli. Il poliziotto acciuffò le due borseggiatrici e riconsegnò il bottino alle legittime proprietarie.
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