Tu sei qui: CronacaBanditi in tabaccheria, acciuffati due giovani
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 16 ottobre 2001 00:00:00
Poco dopo le 20 di sabato sera, con il giubbotto macchiato di sangue, si trascina, ferito fino alla stazione ferroviaria e gli agenti della polizia locale che se lo sono trovato davanti non hanno avuto dubbi. Lui, un giovane di Pastena, era uno dei due banditi che poche ore prima, con un coltello da macellaio, avevano minacciato Giovanna Scannapieco, 59 anni, proprietaria della tabaccheria in via XXV luglio nei pressi del Centro Commerciale, costringendola a versare in un sacchetto di carta circa due milioni di lire, l'incasso in contanti ed il resto in valori bollati. Ed una volta caduta la prima pedina, gli uomini della volante, diretti dal vicequestore Sebastiano Coppola (nella foto), sono riusciti ad incastrare anche il suo complice.
Le prove
A tradirlo il suo stesso giubbotto, prestato prima della fuga all'amico, dove erano custoditi i documenti di identità. E prima di mezzanotte i due rapinatori erano già dietro le sbarre. Al momento la Procura di Salerno ha imposto il silenzio sull'intera vicenda e gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sull'identità degli arrestati, per evitare di compromettere l'esito delle indagini. Che potrebbe portare alla luce collegamenti con altri colpi messi a segno in questi mesi. Ma vediamo di ricostruire l'intera vicenda. Erano da poco trascorse le 20, sabato sera, e Giovanna, la proprietaria della rivendita, sta per chiudere la saracinesca, non prima però di sistemare le ultime cose. E proprio mentre è vicina alla cassa sente sul collo la punta di una lama. I due giovani salernitani, con il volto coperto da una calzamaglia, sono entrati nel suo locale e le puntano un coltello da macellaio alla gola. «Se non ci dai i soldi ti sgozziamo», avrebbero detto. La donna non perde un attimo di tempo e consegna, seguendo le loro istruzioni, l'incasso in due sacchetti di carta. E da questo momento per loro inizia la fuga. Uno dei due salta sul motorino, mentre il complice, forse impaurito da qualche movimento sospetto, preferisce darsela a gambe. Scavalca il recinto del vicino vivaio, si sbarazza del coltello, ma nella corsa si ferisce. Riesce, però, a trascinarsi fino alla stazione ferroviaria. Qui lo aspetta una pattuglia della polizia che ferma la sua corsa. Il giovane viene fermato e perquisito. Nessuna traccia del coltello, ma all'interno del giubbotto vengono ritrovati i documenti del suo complice, che viene acciuffato intorno alla mezzanotte. La stessa notte la coppia di banditi viene trasferita al carcere di Fuorni.
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