Tu sei qui: CronacaBambinello, la città si interroga sulle lacrime
Inserito da Michele Lanzetta (admin), lunedì 25 ottobre 2010 00:00:00
Miracolo o cos’altro? Tutta Cava de' Tirreni è alle prese col fervido interrogativo relativo alla lacrimazione della statuetta del Bambin Gesù che padre Luigi Petrone ha acquistato durante un pellegrinaggio, terminato lo scorso giovedì, in Terra Santa. I fedeli gridano al miracolo, l’Arcivescovo Soricelli predica prudenza, la parte politica si divide, fra' Gigino invita alla preghiera.
Sono ore “intense” quelle che si stanno vivendo nella città dei portici, con la popolazione, ed in particolare i fedeli che hanno seguito il pellegrinaggio a Gerusalemme, particolarmente partecipi all’inaspettata vicenda. Alcuni tra loro gridano al miracolo, altri interpretano l’accaduto come il “segno” a fare di più per la Chiesa.
Intanto, l’Arcivescovo Orazio Soricelli, tra i primi ad effettuare venerdì scorso l’ispezione (durata più di un’ora) sul “bambinello” assieme a padre Anacleto, padre Luigi e don Angelo, ha imposto il silenzio ed invitato alla prudenza. Sarà suo compito ora esprimere il giudizio su quel bambinello che, arrivato a Cava de’ Tirreni, ha cominciato a versare lacrime di sangue e che ora viene custodito in una delle stanze del Santuario di San Francesco e Sant’Antonio, le cui finestre e la cui porta sono state sigillate dai Carabinieri.
Tornato dal pellegrinaggio, padre Luigi racconta di essere stato tormentato nella notte tra giovedì e venerdì scorso da un sogno particolare: il Bambinello che gridava perché si sentiva soffocare. Insieme ad alcuni fedeli il mattino successivo ha aperto il borsone dove era custodita la statuetta benedetta in Terra Santa ed ha rinvenuto il Bambin Gesù lacrimante, con gocce di color rosso sulle guance.
Prontamente il priore del Santuario ha provveduto ad avvisare Mons. Soricelli, che tra l’altro si trovava già in loco per un convegno dell'Arcidiocesi Amalfi-Cava sul tema “Educare alla condivisione e alla solidarietà”. L’Arcivescovo ha effettuato i dovuti controlli sulla sacra effigie ed ha ora avviato tutti gli strumenti al fine di dare le giuste risposte, sia scientifiche che religiose, al caso.
Nel frattempo sulla vicenda si sono registrati i commenti di autorevoli politici cavesi. Il sindaco Marco Galdi ha espresso in una nota stampa il suo parere in merito: «Non ho assistito personalmente alla lacrimazione della statua. Nel momento in cui sono entrato nella stanza dove è custodita la piccola scultura, ho notato che su di essa erano presenti dei rivoli di sangue coagulati ed una goccia di sangue visibilmente ancora non coagulata, presumibilmente versata da poco tempo. In ogni caso, da credente, ho grande rispetto per tutte le manifestazioni soprannaturali che si ammettono come possibili».
Piuttosto sarcastica, invece, l’osservazione di Luigi Gravagnuolo. «Io ci credo, la statuetta del bambino piange davvero - scrive l’ex sindaco sulla pagina personale di facebook - E cosa dovrebbe fare? Stava nella sua Terra Santa. La comprano e la portano in un bazar, tra spari d'artifico, struzzi arrostiti e mercanteggiamenti vari. Primo pianto. Poi gli presentano il sindaco e l'assessore. Nuovo pianto. Per cortesia, non portategli anche il Principe d'Arechi che sarà il momento buono che riprenderà la frusta contro i mercanti del tempio».
Non è tardata ad arrivare la replica di Gianluca Cicco, coordinatore del Pdl cavese, che ha ritenuto inopportuno il commento dell’ex sindaco. «Vera, verosimile o falsa che sia la storia della lacrimazione, non si può offendere così la fede e la partecipazione alla vita del Santuario di migliaia di cavesi. Ricordo l'ex sindaco in veste di fervido credente in occasione dell'inaugurazione del Santuario francescano, tanto ad Assisi quanto a Cava. Eppure allora la vita “mondana” del Santuario era la stessa di oggi. L'opera di aggregazione che compiono fra Gigino e, più recentemente, don Gioacchino a S. Alfonso, merita solo la nostra approvazione. Se vendere caciotte e zeppole può aiutare ad avvicinare alla vita della Chiesa ed a togliere, tra l'altro, persone dalla strada, ben venga. L'attività che ruota senza sosta intorno al Santuario francescano è una delle più belle realtà della nostra città: sicuramente ha portato più pellegrini a Cava di quanto non sia riuscito a fare il nostro ex sindaco in tre anni di propaganda sul Millennio della Badia».
Sul caso si attendono ora maggiori approfondimenti e notizie, che sicuramente non mancheranno di suscitare l'attenzione generale e di scatenare nuove polemiche.
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