Tu sei qui: CronacaAvagliano, slitta il rientro della salma
Inserito da (admin), mercoledì 6 maggio 2009 00:00:00
Non solo il dolore per la prematura perdita del proprio caro, ma anche l’amarezza di dover ancora aspettare prima che la salma rientri da Hong Kong. Questi i sentimenti che pervadono l’animo dei familiari del 37enne cavese Antonio Avagliano, ritrovato senza vita su una spiaggia la scorsa settimana. Lungaggini burocratiche, ma anche il tempo necessario per portare a termine i procedimenti dell’esame autoptico, costringono parenti ed amici ad attendere ancora qualche giorno per il ritorno del cadavere nella sua terra natia.
Tante le ipotesi messe in campo dagli inquirenti per cercare una spiegazione plausibile alla morte improvvisa che ha spezzato crudelmente l’esistenza di Antonio. Si era parlato inizialmente di una rissa a cui il ragazzo avrebbe preso parte a causa di una donna del posto. Un’ipotesi terribile, dunque: quella dell’omicidio.
Ma le dichiarazioni rilasciate nella serata di lunedì dai due avvocati che assistono la famiglia di Avagliano, Claudio D’Amato e Valerio Kalby, hanno sciolto qualsiasi dubbio o illazione. La morte di Antonio è dipesa da cause naturali. Un arresto cardiocircolatorio, sopraggiunto probabilmente dopo un bagno nelle fredde acque dell’Oceano, ha concluso in modo brutale la vacanza del giovane cavese, avvezzo ai viaggi ed amante di nuovi mondi da scoprire e nuove persone da conoscere.
I parenti non avrebbero mai potuto immaginare il crudele destino riservato al povero Antonio. Allo zio, Armando Campeglia, alla sorella ed al cognato è spettato il triste compito di recarsi ad Hong Kong per il riconoscimento della salma. Solo lo zio è rimasto ancora in Cina per attendere l’esito definitivo dell’esame autoptico e seguire da vicino le operazioni per il rimpatrio della salma.
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