Tu sei qui: CronacaAsilo Pastore di Pregiato, i chiarimenti dell'avv. Antonio Russo
Inserito da La Redazione (admin), giovedì 25 marzo 2010 00:00:00
Nei giorni scorsi è circolato un volantino in città in cui si parlava dell’approvazione di un progetto di oltre 2 milioni di euro per il restauro e l’adeguamento dell’Asilo Infantile Pastore di Pregiato e nel quale si attaccava il segretario e componente del Consiglio di Amministrazione dell’IPAB Asilo Infantile Pastore Salsano, Antonio Russo, definito “bugiardo” e “profittatore politico di turno”.
Antonio Russo, candidato al Consiglio comunale, non ha fatto attendere la sua risposta a quanti lo accusavano di non aver fatto nulla per l’Asilo Pastore Salsano.
In particolare, ha spiegato in un comunicato di aver ereditato una situazione drammatica e paradossale e che, alla richiesta della documentazione e dei registri, oltre al rendiconto della gestione e della situazione economica, «i componenti del Consiglio di Amministrazione della fondazione Pastore Salsano Onlus ci comunicavano che l’IPAB Asilo Pastore Salsano si era trasformato in una Fondazione privata e che pertanto non esistevano più beni di proprietà dell’Asilo, né dovevano consegnare documenti ed altro».
Secondo quanto afferma Russo, questa trasformazione però non si era verificata, perché la Regione non l’aveva mai riconosciuta, ma «intanto il Consiglio di Amministrazione della Fondazione si era intestato tutti i beni dell’Asilo Pastore Salsano...».
Così il nuovo Consiglio citava in giudizio la Fondazione ed i suoi componenti e, come si legge nel comunicato, «nel corso della causa il Tribunale di Salerno ha autorizzato il sequestro giudiziario dei beni, nominando l’IPAB Asilo Infantile Pastore Salsano Custode Giudiziario» .
Per quanto riguarda il finanziamento di oltre 2 milioni di euro, invece, Russo ha affermato che si tratta di una circostanza uscita fuori solo ora. Il segretario del CdA dell’Asilo ha poi affermato: «Ammesso che al parere favorevole segua l’effettiva erogazione della somma, io non posso che essere felice di questa prospettiva ed anzi invito pubblicamente la Fondazione ad iniziare i lavori di restauro, essendo certo che una simile eventualità sarebbe accolta senza alcuna riserva sia dalla Custodia Giudiziaria che dall’Autorità Giudiziaria»
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