Tu sei qui: CronacaApparecchiature guaste, 118 in tilt
Inserito da (admin), giovedì 29 aprile 2004 00:00:00
Avevano risposto alla richiesta di aiuto di un'anziana colta da edema polmonare mentre era in casa. Prestate le prime cure, si erano preoccupati di verificare il suo stato di salute ed avevano controllato così i parametri vitali. La pressione era nella norma, ma, trasportatala in ospedale, gli stessi medici del 118 si sono accorti che i valori erano sballati e la diagnosi falsata. Il motivo? Un apparecchio per misurare la pressione, guasto da mesi e non sostituito. Di fronte all'ennesimo errore provocato dall'inadeguatezza delle apparecchiature in dotazione - per fortuna finito senza gravi conseguenze - alcuni medici del 118 (Saut di Cava de'Tirreni) hanno deciso di uscire allo scoperto, denunciando le numerose carenze e deficienze, specie strutturali ed organizzative, del Saut. Si ripropone, così, la polemica sull'organizzazione del 118, che, sebbene sulla carta appaia come un servizio ormai collaudato, si scontra nella realtà con una serie di inefficienze, vuoti e carenze a volte anche banali. Come quelli legati alla selezione delle chiamate, all'assegnazione dei codici, all'emergenza, alla suddivisione dei compiti tra i diversi operatori. Il caso più tragico qualche mese fa, quando una studentessa di Salerno, Daria D'Aragona, morì a seguito di uno choc anafilattico provocato da un antipiretico, proprio per il mancato trasporto in ospedale. «Non è la prima volta - sbottano i medici cavesi - che i colleghi del Pronto Soccorso ci hanno dimostrato che i valori da noi riportati erano sballati. L'apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa era fuori uso da tempo e, nonostante le nostre richieste, non era stato sostituito». Ed ora il caso dell'anziana cavese. Racconta un medico che preferisce mantenere l'anonimato: «È accaduto qualche giorno fa. Il 118 ha allertato la nostra postazione per una signora in edema polmonare. I colleghi sono giunti a casa della donna ed hanno prestato tutte le cure. Naturalmente, come da protocollo, hanno controllato i valori vitali. La pressione era nella norma. Stabilizzata, la paziente è stata trasportata in ospedale. E qui, in Pronto Soccorso, i medici hanno scoperto che i valori erano sbagliati: un errore da imputare all'apparecchio guasto. Solo il caso ha voluto che non si verificassero conseguenze peggiori. È davvero un paradosso pensare che noi operatori dell'emergenza, che siamo costretti ad agire in continua lotta contro il tempo, il più delle volte in luoghi non certo ottimali, abbiamo in dotazione apparecchiature non idonee». Stando alle loro testimonianze, i medici del 118 avrebbero segnalato il caso ai loro dirigenti ed avrebbero ottenuto la sostituzione di parte dell'apparecchio. «Hanno sostituito il bracciale, ma non è stato cambiato lo sfinganometro - precisano gli operatori del 118 - perché ci è stato detto che la loro fornitura prevede solo questo tipo di marca». Dalla subcentrale dell'Asl Sa1 hanno fatto sapere che l'apparecchio sarebbe stato sostituito non appena è giunta la richiesta scritta, come da direttive interne. Quanto alla marca o al tipo di attrezzatura scelta per le forniture dei presidi medici, rientra tra quelle in commercio e, dunque, perfettamente omologata ed adeguata all'uso.
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