Tu sei qui: CronacaAnziani truffati nel nome di Padre Pio
Inserito da (admin), mercoledì 9 aprile 2008 00:00:00
Si sono introdotti nelle case di decine e decine di anziani e, con la scusa della vincita di una vacanza religiosa a San Giovanni Rotondo, hanno spillato del denaro: una quota a loro dire simbolica, dai 69 fino ai 200 euro, da destinare ai devoti indigenti di Padre Pio. Una truffa ben architettata che, stando alle numerose denunce e segnalazioni, ha colpito diversi anziani, tanto da lanciare un vero e proprio allarme per smascherare la banda di specialisti. Secondo il racconto delle vittime, nei giorni scorsi (si tratterebbe in particolare del fine settimana appena trascorso) giovani ben vestiti hanno bussato alla porta di ignari anziani. «Dobbiamo comunicarvi una lieta notizia - avrebbero detto subito dopo i saluti - Avete vinto una vacanza: un tour religioso a Pietralcina. Potrete fare visita a Padre Pio ed il viaggio sarà del tutto gratuito».
Fin qui nulla di strano, ma in agguato era nascosto l'inganno. «Bisogna solo pagare una somma per un conto corrente - hanno precisato i truffaldini - La quota viene destinata ad indigenti, devoti di Padre Pio. È una sciocchezza rispetto al bel regalo che avete ricevuto». Quasi tutti gli anziani contattati sono finiti nella trappola ed hanno pagato. La maggior parte di loro avrebbe sborsato 69 euro, ma qualcuno generosamente ha offerto 200 euro. A svelare l'arcano è stato il figlio di una delle vittime. Da semplici riscontri si è accorto della truffa: della vacanza nessuna traccia, era solo un'invenzione per spillare soldi.
«Le vittime potevano e possono essere molte di più - precisa Giuseppe Salsano, presidente dell'associazione "Ordine e Quiete" - Non appena mi hanno segnalato questa nuova truffa, ho avvertito il Comando della Polizia Municipale. La presenza in zona della pattuglia dei Vigili Urbani ha subito fatto desistere i truffaldini, che nel giro di qualche minuto si sono dileguati». Stando a quanto raccontato dal presidente Salsano, ad agire sarebbe stata una vera e propria squadra di professionisti. «Non mi sono limitato a lanciare l'allarme - spiega - Ho inoltrato denuncia alla Guardia di Finanza, alla Polizia Municipale, al Comune ed all'Inps. Nella missiva ha ricostruito quanto accaduto, così come era stato testimoniato dalle vittime, ed ho posto degli interrogativi su come facevano i truffatori a conoscere il domicilio degli anziani ed i loro dati anagrafici. Ho chiesto espressamente che vengano fatti dei controlli per fare luce sulla vicenda».
La truffa, di cui sono finiti vittima gli anziani cavesi, purtroppo non è l'unica. Lunga la lista di precedenti che si sono registrati in città in questi ultimi mesi. «Abbiamo condotto una vera e propria battaglia a difesa dei cittadini, ed in particolare degli anziani, che sono i soggetti a maggior rischio - continua Salsano - Bisogna mantenere sempre la soglia di attenzione alta e, come abbiamo ripetuto più volte, non bisogna fidarsi di chi bussa alla nostra porta. Occorre fare degli accertamenti, chiedendo tutti i riferimenti opportuni ed il maggior numero di informazioni possibile e, se è il caso, è giusto contattare un familiare. I truffatori, difatti, usano proprio i nominativi di figli o parenti per mettere a segno le loro truffe. Come nel caso di acquisti fantomatici fatti da un parente».
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