Tu sei qui: CronacaAntonacci, relax all'Officina con gli amici
Inserito da (admin), giovedì 24 marzo 2005 00:00:00
Scazzuoppoli, soppressata e caciocavallo. Ed ancora, parmigiana di melanzane e carne di maiale alla brace. Un dopo concerto al ritmo di piatti nostrani e quattro chiacchiere con i suoi amici cavesi. Così Biagio Antonacci, reduce dall'ultima tappa del suo tour, lo scorso martedì sera al "Palasele" di Eboli, spenti i riflettori del palco e sbrigata la pratica autografi e foto con le fans, si è rifugiato al Borgo Scacciaventi. Ad attenderlo nella caratteristica Officina 249 una sessantina di persone, con una larga maggioranza di donne: dalle minorenni iscritte ufficialmente al suo fans club a professioniste che, superate la soglia dei 30, svestiti gli abiti da lavoro e messi a nanna marito e bebè, non hanno perso l'occasione di conoscere il tenebroso autore di "Convivendo". La serata, organizzata da Peppe De Stefano e dall'intero entourage dell'Officina, è iniziata poco prima dell'una di notte. Antonacci avrebbe potuto recitare la parte del divo, ma il suo desiderio era tutt'altro: trascorrere qualche ora in buona compagnia. Come fanno le band dopo aver suonato. Lo ha ripetuto più volte ai suoi più intimi amici: Alfonso Troiano, figlio dell'indimenticabile Ciccio, oggi socio della "Cooperativa Anni 60", ed Alfonso Violante, cavese doc, da anni al seguito di Biagio. Niente interviste, né tanto meno foto patinate, solo relax. «È stata una serata fantastica. Ed ora sono a Cava per rilassarmi tra amici», si è limitato a dire Biagio. Volto visibilmente provato dalle fatiche del concerto, indossa jeans e magliettina aderente grigia, quasi confondibile con un musicista della sua band, che ha anche il suo stesso taglio di capelli. Arrivano gli antipasti ed inizia la sagra: ad una ad una le ragazze fanno la fila per sedere al suo tavolo, scambiare qualche chiacchiera e poi porgere il tovagliolino di carta e chiedergli un autografo. Intanto, la musica dal vivo di Marco Rovezzi fa da sottofondo. Biagio osserva ed accenna ad un sorriso quando dal piano si precisa che le sue canzoni, pur inserite nel repertorio, saranno saltate per evitare inevitabili confronti con l'autore. Più loquace è Alfonso Violante. Si deve a lui e ad Alfonso Troiano lo stretto feeling instaurato tra Biagio Antonacci e Cava. «Da sei anni lavoro con lui - spiega Violante - e da tre viviamo insieme nella sua casa a Bologna. Domenica eravamo in auto, ci siamo sintonizzati su Radio 3 ed abbiamo appreso della vittoria della Cavese e del suo rinnovato primato. Non è certo una novità che Biagio è legato alla Cavese e non sarei tanto sorpreso se, scongiuri permettendo, a fine campionato non ritorni in città per festeggiare la promozione».
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