Tu sei qui: CronacaAntimafia, la verità del sindaco
Inserito da La Redazione (admin), giovedì 13 settembre 2012 00:00:00
Rompe gli indugi il sindaco Marco Galdi e palesa la sua posizione sull’inchiesta che vede coinvolto il Palazzo di Città sulla presunta “combine” concessioni edilizie - consensi elettorali. «Sono assolutamente tranquillo e fiducioso nel lavoro della magistratura. Al momento non ho ricevuto alcun avviso di garanzia, anche se ho dato mandato al mio legale di accertare pienamente la mia posizione». Queste le parole con cui il primo cittadino, nel corso di una conferenza stampa convocata con urgenza ieri, mercoledì 12 settembre, ha allontanato le dicerie di una sua eventuale implicazione nella vicenda sotto i riflettori della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Salerno.
«Fino ad ora non esiste alcun atto che veda un mio coinvolgimento personale nell’inchiesta. Anzi, qualora i magistrati ritengano opportuno ascoltarmi, non ostacolerò la loro decisione», ha affermato Galdi, il quale comunque non ha nascosto la possibilità di piccoli errori da parte di qualche funzionario comunale. «Errare è umano, per questo non mi sento di escludere categoricamente qualche piccolo “passo falso”. Ma son ben certo che, anche nel caso in cui siano stati fatti, si tratta comunque di errori commessi in buona fede e fuori da ogni logica di illecito».
L’inchiesta dell’Antimafia parte da lontano (si ricordano a tal proposito i casi “Linea d’ombra”, che ha portato all’arresto dell’ex sindaco di Pagani, Alberico Gambino, e “tesseramento PdL”) e si è spostato a Cava de’ Tirreni ai primi di agosto scorso. Quando si sono presentati a Palazzo di Città i Carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore, che hanno sequestrato numerosi atti presso l’Ufficio Tecnico. Da allora in poi i blitz si sono moltiplicati, cpn molti funzionari, politici ed imprenditori cavesi che sono stati ascoltati dal pm Montemurro.
E da ultimo, come ulteriore tassello alla già complicata inchiesta sul presunto scambio di concessioni edilizie in favore di consensi elettorali, potrebbe aggiungersi anche quello dell’acquisto dell’ex Cofima. L’operazione, già più volte etichettata dalle forze politiche metelliane d’opposizione come inutile, dispendiosa e soprattutto illegale (visti gli abusi rilevati durante il sopralluogo di alcune settimane fa), è stata invece difesa a spada tratta da Marco Galdi anche durante la conferenza stampa di ieri. «Abbiamo acquistato l’immobile ad un’asta fallimentare e direttamente dal Tribunale - ha chiarito il primo cittadino - Non credo quindi che abbiamo commesso qualche delitto, anche perché nell’acquisizione dell’ex opificio non c’è stato alcun tornaconto e nessuno si è avvantaggiato».
«Quanto agli abusi edilizi - ha rincarato il sindaco - eravamo già a conoscenza della loro esistenza in base alla relazione fornitaci dal perito del Tribunale. E proprio per questo tutte le parti abusive saranno ben presto abbattute». Fermo e perentorio il sogno del primo cittadino metelliano: «In quell’aria dovrà sorgere il nuovo ospedale di Cava de’ Tirreni».
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