Tu sei qui: CronacaAntenne, ‘Polis' vigile
Inserito da Mariarosaria Della Monica (admin), mercoledì 14 aprile 2004 00:00:00
L'Associazione "Polis", con il proprio coordinatore Enzo Gallo e con i vertici della stessa, è già intervenuta sulla "questione antenne". Sentiamo dal vice-coordinatore Domenico Campeglia a che punto è la situazione: «La settimana scorsa siamo intervenuti per la prima volta, attraverso il nostro Coordinatore Enzo Gallo, sull'eventuale pericolosità per la pubblica salute che l'installazione delle antenne avrebbe potuto causare. In quella circostanza avevo personalmente evidenziato che, per analoga installazione di dette antenne da parte della società Omnitel, ora Vodafone, da installarsi in Roma (avendo ottenuto il parere di lavori di somma urgenza da parte del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, nonché quello favorevole dell'Istituto Superiore di Sanità), su ricorso del Codacons in favore dei cittadini della zona interessata, il Collegio del Tar del Lazio, con propria ordinanza del 18.12.1996, considerate le diversità di giudizio espresse dall'Istituto Superiore di Sanità per conto della Omnitel e quelle dell'Ispesl (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro) per conto del Codacons, anche se i valori rientravano nella norma, disponeva, per anomalie sanitarie registratesi agli abitanti della zona, di non far installare le stesse. Questa decisione del Tar fu assunta in un momento in cui mancava una legge che regolamentasse la materia. Come costume della nostra Associazione, non intendiamo lanciare allarmismi, ma ho voluto citare questo episodio perché, se è pur vero che la stessa è stata poi regolamentata dalla legge Gasparri, noi non intendiamo in nessun modo, fino a prova provata, dichiarare se dette antenne sono o meno pericolose per la pubblica incolumità. Come ci va di ricordare che il Sindaco, al di là della sua veste politica, è la più alta autorità sanitaria esistente sul territorio e, pertanto, responsabile della pubblica salute dei cittadini, dunque, al di là degli schieramenti politici, è lontano da noi considerare che lo stesso non abbia valutato la responsabilità che gli compete. Ma nello stesso tempo noi abbiamo invitato i Ministeri competenti a dare una risposta certa, che tranquillizzi i cittadini delle zone interessate. Stiamo in questi giorni sollecitando gli stessi per questo motivo e, stiano tranquilli i cittadini, non ci fermeremo finché non avremo delle risposte certe». Sentiamo, in proposito, il parere della Responsabile all'Ambiente, Daniela Zuppetti: «Oltre ad interessare le autorità competenti a più alto livello, siamo anche in contatto con istituti come il CNR, per riuscire a capire quali pericolosità possano derivare dall'installazione di dette antenne. Per quanto accennava l'amico Campeglia in riferimento all'ordinanza del Tar del Lazio, si parlava a quell'epoca di un'incidenza ritenuta ammissibile, da parte della Regione Lazio, per l'installazione della telefonia mobile, da 3 a 1500 MhZ. Ma, nonostante i valori rientrassero ampiamente nella norma, tale Collegio ritenne di non far installare le stesse. Questo precedente diventa per noi motivo di preoccupazione, perché certamente i valori in possesso del Sindaco rientreranno nella norma e, certamente, non possiamo pensare che lo stesso voglia il male dei cittadini. Ma questo motivo di preoccupazione ci ha indotto a chiedere un parere super-tecnico e di responsabilità che le istituzioni governative hanno nei confronti dei cittadini. Anche il Parlamento Europeo, con propria risoluzione del 5.5.1994, impone di limitare l'esposizione alla radiazione elettromagnetica a livello tanto basso quanto ragionevolmente possibile. Altro elemento di preoccupazione è costituito dal fatto che il problema delle antenne è verosimilmente paragonabile a quello degli elettrodotti, dove la legge, prima che la ricerca giungesse a conclusioni, fissava il limite in 100 microtesla, mentre ora dagli studi è emerso che, quando le emissioni sono superiori a 0,4 microtesla, raddoppiano i rischi».
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