Tu sei qui: CronacaAmabile, intitolazione con lutto
Inserito da (admin), lunedì 21 gennaio 2008 00:00:00
Erano in molti sabato mattina ad assistere alla cerimonia di intitolazione di Piazza Lentini (il nome reale è Piazza Pittsfield) all'avvocato e banchiere Mario Amabile, cofondatore del Credito Commerciale Tirreno, banca con sede in città e filiali in tutta la provincia, e della Compagnia di Assicurazione "Tirrena": un impero finanziario che tanto lustro ha dato non solo alla famiglia Amabile, ma anche a Cava. Doveva essere un giorno di festa, ma tale purtroppo non è stato, in quanto alle 4 si è spenta a Roma la moglie dell'avvocato Mario Amabile, donna Marta Gravagnuolo. A darne notizia dal palco delle autorità, profondamente commosso, il figlio Giovanni Amabile, che fu deputato e senatore nelle fila della ex Democrazia Cristiana. I funerali si sono svolti ieri pomeriggio nella chiesa di San Francesco e Sant'Antonio.
«Oggi con questa cerimonia - ha affermato il sindaco Luigi Gravagnuolo - ricordiamo un grande personaggio, che tanto lustro ha dato alla nostra città. È stato un uomo con un grande senso dell'equilibrio e soprattutto di umanità profonda». Mario Amabile fu anche un importante mecenate per la sua città. Contribuì, infatti, al restauro della chiesa della Madonna dell'Olmo, del Santuario della Madonna dell'Avvocata e donò ai padri benedettini il portone di bronzo che introduce alla cattedrale della Badia. Finanziò, inoltre, anche la stampa di due splendidi volumi sulla miniatura cavense ed il primo tomo di una monumentale storia del cenobio benedettino, al quale era molto legato. Dopo il terribile sisma del 1980 fece costruire, con il contributo dell'Ania, la casa di riposo per anziani disagiati di Pregiato. Il 26 novembre del 1983 gli fu assegnato dall'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo il Premio "Cavesi nel Mondo" per il «suo impegno professionale, altamente qualificato ed unanimemente apprezzato, tale da apportare a Cava ed ai cavesi innegabili ed evidenti benefici di natura sociale, economica ed operativa, ma anche interesse ed attenzione del mondo economico e finanziario».
Dopo il sindaco Gravagnuolo ha preso la parola Giovanni Amabile: «Con il dolore nel cuore per la dipartita di mia madre, sono qui per ringraziarvi di essere venuti per ricordare mio padre, che era una persona buona e profondamente credente. Un grande amore lo ha legato a mia madre, che prima di spirare ha invocato tre volte il suo nome». Molto addolorato per gli strascichi giudiziari ancora non conclusi dopo tanti anni, ha sottolineato che «la famiglia Amabile non si è mai appropriata di nulla che non le fosse appartenuto».
Poi lo scoprimento della targa da parte di Mario Amabile junior tra calorosi e sentiti applausi. Erano davvero in tanti ad onorare una «persona buona e sensibile», che colpiva la gente «non tanto per la sua capacità imprenditoriale, quanto per la sua dirittura di uomo, per la sua onestà, la sua generosità, la capacità di calarsi nelle varie situazioni e di cogliervi l'aspetto umano anche nei momenti che gli procuravano grandi amarezze». In piazza anche l'europarlamentare Alfonso Andria e l'onorevole Paolo Del Mese. Tra la folla molti consiglieri ed assessori del Comune.
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