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Cronaca

Alla riscoperta della Villa Romana di Minori

Inserito da (ilvescovado), giovedì 1 giugno 2017 18:12:30

Di Alessandro Santoriello

Il primo corso di formazione per giornalisti organizzato in costiera amalfitana dall'Associazione giornalisti Cava-Costa d'Amalfi, svoltosi lo scorso 24 maggio, si è concluso con un'interessante visita al sito monumentale della Villa Archelogica Romana di Minori, con la preziosa guida dell'archeologa, minorese anch'ella, Sara Ossignuolo. Una testimonianza dei tempi antichi che merita di essere visitata e portata a conoscenza di tutti, a dimostrazione di quante preziosità custodisce il Belpaese. Collocata nel bel mezzo della divina Costiera Amalfitana, tra le bellezze e la natura incontaminata dei monti cadenti a picco sul mare, la storica Villa Romana è stata scoperta nel 1932 e risale presumibilmente al tempo di Augusto. Fu costruita sul mare, come tutte le ville dell'epoca, perché in quel tempo era più agevole la navigazione dato il difficile percorrere le vie del retroterra.

LA STRUTTURA L'ingresso originario era aperto nell'atrio proprio verso il mare, mentre a quello attuale è possibile accedervi dalla strada statale per Amalfi. Si giunge, così, sulla copertura del piano terreno su cui sono delineate, per non perderne le tracce, le strutture del piano superiore e sono evidenti, ancora, frammenti di pavimenti musivi. Originariamente gli ambienti del primo piano dovevano essere coperti da strutture in legno, da eventuali terrazze, e da una larga visuale sulle insenature della costa, permettendo, così, di godere le bellezze del panorama. I due piani comunicano tra loro nel lato ovest della costruzione, a mezzo di una scala che gode di una notevole importanza. La predetta scala, in parte è coperta con una volta a botte rampante ed è a unica tesa. Gli scalini hanno alzate con pedate gradualmente variate, infatti, anche la larghezza aumenta progressivamente da m. 1,37 a m. 2,17. Successivamente, dopo la scala si apre un piccolo vestibolo, dal quale attraverso un corridoio si passa ai locali del piano terreno; proprio da questi locali nel 1932 cominciò lo scavo schematico della Villa Romana. Durante l'esecuzione di lavori edili nella zona, in seguito a un piccolo crollo, si penetrò in un locale a volte a botte sul cui intradosso furono immediatamente notate decorazioni pittoriche raffiguranti animali e motivi eleganti. L'altezza degli ambienti è di circa 6 metri.

LE DECORAZIONI All'importanza architettonica della villa contribuiscono le opere decorative. È impossibile non soffermarsi ad ammirare gli stucchi a bassorilievo, specie quelli della volta del ninfeo la cui buona conservazione è dovuta alla perfetta tecnica esecutiva. I pavimenti in mosaico ben conservati in sito sono costituiti da tessere marmoree di vario tipo che hanno consentito di ottenere con la loro opportuna disposizione aspetti decorativi e cromatici di effetti e scene di caccia.

IL NINFEO E IL PERISTILIO Il ninfeo è uno spazio racchiuso e coperto a volta decorato con fontane, giochi d'acque, aiuole fiorite e di edicolette di divinità con le pareti maestosamente affrescate. Il ninfeo si apre sul peristilio, circondato da un portico con volte a botte e dipinto nelle pareti interne. Nel perimetrale esterno del portico si aprono archi in mattoni impostati su piedritti anch'essi in laterizio. La malta è di ottima qualità tanto che ancora oggi conserva la sua efficienza. Nel peristilio, in asse con il ninfeo e l'originario ingresso principale, vi è una piscina con acqua per ornamento della villa. Negli ambienti non mancavano gli impianti di riscaldamento. Piastrini in laterizio sorreggevano delle tavelle d'argilla formando delle camere d'aria attraverso le quali passava l'aria calda. Aria che proveniva dalle canalizzazioni facenti capo ad una caldaia ubicata in un locale del piano seminterrato che riscaldava l'acqua della piscina. I resti di questo ingegnoso impianto sono ancora, sorprendentemente, visibili.

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