Tu sei qui: CronacaAgenzia INPS, una chiusura "strana"
Inserito da (admin), giovedì 27 novembre 2014 00:00:00
Facciamo un po’ di chiarezza su una delle ragioni per le quali, dalla capitale, si vuole la chiusura dell’Agenzia I.N.P.S. di Cava de’ Tirreni, ovvero sulle spese di locazione.
Nella mattinata di sabato 15 novembre 2014, nella Sala Gemellaggi del Palazzo di Città, invitato dal Capogruppo del PD, il dr. Vincenzo (Enzo) Servalli, l’onorevole Tino Iannuzzi a tutti i rappresentanti della stampa consegnò due fotocopie: la prima consistente nella sua interrogazione parlamentare, presentata il 1° ottobre 2014 al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali; la seconda relativa alla risposta scritta del Sottosegretario Bobba, dell’indicato dicastero, con la quale si conferma la chiusura dell’Agenzia I.N.P.S. di via Alfonso Balzico di Cava de’ Tirreni, argomentando che nel 2013 l’ufficio cavese non avrebbe rispettato il “rapporto costi/benefici effettivi, considerando che ha gestito 920 pratiche pensionistiche e 1.190 prestazioni non pensionistiche, a fronte di una spesa annuale pari a 610.000 € circa, di cui 600.000 solo per spese di locazione”.
Premesso che il Sindaco Marco Galdi, seppur non immediatamente dopo alla minacciata chiusura dell’Agenzia in parola, si è reso disponibile a concedere taluni locali comunali, in comodato gratuito o con minima partecipazione, nel rispetto delle indicazioni della Corte dei Conti, giunge a chiarificazione dell’elevato importo di locazione (600.000 euro) la nota del 22 novembre 2014, a firma del Presidente della Fondazione “Nicola Amore per Roccamonfina”, Prof.ssa Emma Petrillo, proprietaria dell’immobile ove ha sede tuttora l’Agenzia I.N.P.S. di Cava de’ Tirreni, con la quale chiarisce che l’onere annuale per la locazione dell’immobile in questione è di soli 72.407,82 € e non 600.000 €.
Va aggiunto che l’Agenzia I.N.P.S. di Cava de’ Tirreni accoglie la vasta utenza cavese e tutta quella dell’Agro nocerino-sarnese, Scafati compresa; esitando non 2.110 pratiche, ma ben oltre, per quanto ci risulta, le 15mila annue.
Delocalizzare la sede a Nocera Inferiore, stante le gravi carenze di collegamento con la sede I.N.P.S., significa arrecare notevoli disagi all’utenza, non più in giovanissima età, vista la distanza degli uffici nocerini dalle fermate delle linee di trasporto extraurbano. Salerno, quale “ultima spiaggia”, sarebbe invece facilmente raggiungibile col treno.
Livio Trapanese
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