Tu sei qui: CronacaAfa killer, muore un'anziana cavese
Inserito da (admin), venerdì 13 giugno 2003 00:00:00
Ha fatto appena in tempo ad adagiare a terra le buste della spesa ed a fermarsi a pochi passi dall'autobus di linea, che, come ogni mattina, l'avrebbe riportata nella sua casa in località Rotolo, a Cava de' Tirreni. Poi un gemito, forse una debole richiesta d'aiuto. Ma era già troppo tardi. Quando sono arrivati i soccorsi in viale Crispi, immediatamente dopo la chiamata al 118, non c'era più nulla da fare per Maria Donata Di Santo, 78 anni, vedova e madre di due figli, cardiopatica, sottoposta qualche anno fa ad un delicato intervento al cuore. Morta per un attacco cardiaco, causato con ogni probabilità, secondo i sanitari intervenuti sul luogo della tragedia, dal clima torrido di questi giorni. Una fine drammatica per l'anziana donna, prima vittima del caldo. «Da qualche giorno - raccontano alla pattuglia dei Vigili Urbani alcuni testimoni che si trovavano in zona al momento della disgrazia - prendeva il pullman delle 9.30. Proprio per paura del caldo, usciva di casa presto, alle 7 di mattina, per poi rincasare dopo la sua spesa giornaliera». Ieri mattina, sono bastati pochi attimi ed un'afa opprimente ad ucciderla. È successo intorno alle 9.30 in viale Crispi, a pochi passi dal Palazzo di Città e dalla centralissima Piazza Duomo. Come ogni mattina, Maria Donata era uscita presto di casa, un'abitazione in via Massimo Marghieri, a Rotolo. Probabilmente, voleva sbrigare le sue commissioni nelle prime ore della mattinata, per poi rincasare e proteggere il suo cuore malato dall'afa e dal caldo. Stando alla ricostruzione fornita dagli agenti della Polizia Municipale intervenuti per i primi accertamenti, la donna aveva imboccato il grande viale alberato che fa da spartiacque tra il Centro Sociale, sede anche del deposito degli autobus di linea, e la villa comunale di viale Crispi. Aveva con sé le buste di plastica, dove aveva sistemato i sacchetti di carta per il pane e qualche altro alimento per il pasto giornaliero. Poche cose, un carico tutto sommato non tanto pesante. All'improvviso, il malore. La donna ha adagiato i pacchi a terra ed avrebbe tentato vanamente di sedersi, ma si è accasciata al suolo. Sul posto sono giunti gli operatori dell'Humanitas (l'autista soccorritore Luigi Ciafrone e l'infermiere professionale Franco De Simone) ed il medico del 118, Arturo Gallo. La segnalazione è arrivata via telefono. «C'è una donna in strada colta da malore», avrebbero detto dall'altro capo del telefono al centralino del 118. Da via Guerritore, sede del presidio Saut, è partita immediatamente l'ambulanza. Il tragitto per arrivare in viale Crispi è breve. I sanitari ci hanno impiegato pochissimo tempo, ma neppure i soccorsi tempestivi sono bastati. La tragedia si era già consumata. Ogni soccorso è stato vano: il medico non ha potuto fare altro che costatare il decesso. Intanto, si era formato un capannello di curiosi, tenuti lontano a fatica dagli agenti della Polizia Municipale, coordinati dal comandante Giuseppe Bruno. È stata, così, transennata la zona: il nastro bianco e rosso ha protetto il cadavere della povera donna dagli occhi dei curiosi. I Vigili hanno lavorato per liberare la strada dagli ingorghi, che si erano via via formati, e per consentire il trasporto della salma al cimitero. Presente in viale Crispi Pasquale Santoriello, vicesindaco ed assessore ai Servizi Sociali del Comune, che ha espresso il proprio cordoglio alla famiglia della vittima, manifestando la sua preoccupazione per chi, specie se anziano, vive gravi disagi in questa stagione.
LO STRAZIO DEL FIGLIO
Avvertito via telefono dai Vigili, il figlio della vittima, Angelo Fariello, maestro di musica, è rimasto a lungo sotto choc accanto alla madre
L'unico conforto è stato l'abbraccio affettuoso di don Rosario Senatore, parroco della Cattedrale di Piazza Duomo, che ha sorretto Angelo Fariello, figlio di Maria Donata Di Santo, incredulo di fronte al corpo della madre coperto dal telo verde: «No, è mia madre», ha urlato Angelo visibilmente sotto choc. L'uomo, molto conosciuto in città per la sua professione di maestro di musica da piano, impegnato anche nei cori religiosi, ha appreso la notizia dal telefono di casa. Gli agenti della Polizia Municipale erano riusciti a risalire all'identità della donna grazie ad alcuni conoscenti, abituati ad incrociare Maria ogni mattina alla fermata dell'autobus. «Era malata di cuore. Aveva subito anche un intervento - ha raccontato Angelo Fariello - ma era una donna ancora attiva. Voleva a tutti costi sentirsi indipendente e, infatti, continuava ad essere impegnata con le commissioni giornaliere ed i piccoli lavoretti casalinghi». Angelo è rimasto qualche minuto impietrito in quel rettangolo di mattoni, delimitato dal nastro bianco e rosso, intorno ad una folla di curiosi, intenti a cercare di capire cosa fosse successo: «Conoscevo bene - spiega Antonio, un cavese residente in zona - la signora Maria. Ogni mattina, la vedevo seduta in prima fila nell'autobus che va a Rotolo. È terribile morire così, in strada, senza la possibilità di piangere la persona cara sul letto della propria casa». In mattinata, tutti i parenti della donna hanno raggiunto la salma al cimitero cittadino, dove è in programma il rito funebre.
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