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Abusivismo a Cava de' Tirreni: già pronti 20 decreti di abbattimento, 2300 famiglie rischiano di rimanere senza un tetto

Persiste il sit-in al Comune e si imbastiscono le prime denunce. È una guerra tra poveri ma ci sono anche nomi illustri

Inserito da (ilvescovado), venerdì 7 aprile 2017 15:07:06

Di Adriano Rescigno

CAVA DE' TIRRENI ʺDal primo gennaio 1994 esperti in costruzioni abusiveʺ, adesso l'Amministrazione Servalli paga le conseguenze della troppa permissività, di leggi regionali assenti e di condoni, da allora mai più praticati. Pronti sulla scrivania della dottoressa Antonella Giannelli della Procura di Salerno venti decreti di abbattimento che si attueranno nei giorni prossimi mentre per lunedì 10 aprile è previsto un tavolo di confronto Comune-Procura in quanto duemilatrecento famiglie rischiano ragionevolmente di vedersi demolire l'abitazione con conseguente escalation di manifestazioni di dissenso. Prosegue ad oltranza quindi il sit-in degli abusivi all'ingresso di Palazzo di Città, dopo la demolizione della casa di Pina Fariello, abusiva ed acquisita dal patrimonio comunale, dal quale si alzano minacce di denunce circa l'iniquità del sistema nel quale si trovano coinvolti che vede, stando alle dichiarazioni raccolte, protagonisti degli abusivismi in città anche politici di spicco ed alcuni appartenenti all'Arma dei Carabinieri e della Polizia.

«Si scatenerà una guerra tra poveri - minaccia qualcuno - anche perché dovranno spiegarci come è possibile condonare una casa prima della sua costruzione», ed ancora: «Se la casa di Pina deve essere d'esempio devono essere demolite tutte le case abusive della città. La legge dovrebbe essere uguale per tutti, ma noi non abbiamo santi in paradiso». I dimostranti inoltre che si definiscono ʺsempre i soliti dieciʺ lanciano accuse verso gli altri abusivi della zona in quanto mai presenti a qualsiasi manifestazione come se fossero sicuri che la demolizione non li riguarderà.

Insomma siamo appena all'inizio ed il clima è già rovente. Clima che, stando alle normative vigenti, si poteva evitare applicandole, ossia non permettendo la costruzione ab origine degli abitati, risolvendo in maniera diversa la questione che si è rivelata solo una scomoda eredità testamentata sulla cute di una fascia di elettorato debole con la rassicurazione che nessuno le avrebbe mai toccate. Tra i manifestanti si alza più forte di tutte la voce di Antonella de Rosa, residente in via Petrellosa dall'Isee di appena 2,39 euro, probabilmente toccherà la stessa sorte della signora Fariello alla quale in località Contrapone martedì mattina è stata demolita l'abitazione, e presenziando dinanzi Palazzo di Città in protesta dichiara: «Ho la residenza in via Petrellosa dal 2007, la mia casa è stata dichiarata abusiva nel 2010 e successivamente acquista al patrimonio comunale pur avendo rispettato anche i vincoli paesaggistici sarà la prossima ad essere demolita. Ho sempre pagato l'imu e tutte le altre utenze, adesso è giunta l'ora della verità e non esiteremo le vie legali. Le case abusive a Cava sono ovunque, anche vigili urbani ed onorevoli, nuovi e vecchi amministratori sono coinvolti, basta connettersi a Google Maps. La verità è a portata di mano ma molti sono miopi. Non è giusto - continua la de Rosa - che paghi solo la povera gente. Devono pagare anche tutti coloro che hanno ville, seconde e terze case, ma soprattutto santi in paradiso».

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