Tu sei qui: CronacaAbusi edilizi, la Procura chiede lumi
Inserito da (admin), mercoledì 4 giugno 2008 00:00:00
La semplice richiesta da parte della Procura Generale di Salerno di chiarimenti sullo stato delle pratiche di abusi edilizi precedenti al 2003, per le quali è stata emessa sentenza penale negativa (demolizione), ha generato allarmismo e confusione in città ed a Palazzo di Città. «Non abbiamo avvertito questa fibrillazione - dichiara il sindaco Luigi Gravagnuolo - Stiamo lavorando nel segno della trasparenza e del rispetto delle norme, in piena sintonia con la Procura e la Prefettura. Stiamo preparando il dossier richiesto dalla Procura Generale. I casi in esame sono circa 80, non appena sarà data risposta ai quesiti per i singoli casi invieremo il fascicolo. Non abbiamo ravvisato nella richiesta della Procura Generale alcuna censura al nostro operato, anzi ci siamo confortati nell'attenzione ad un'opera di ripristino della legalità per la quale noi sin dal nostro insediamento stiamo lavorando».
Le note inviate (sono circa 80) si riferiscono ad immobili realizzati tra il 1998 ed il 2003, per i quali è stata presentata domanda di condono e per i quali si è concluso l'iter del procedimento penale con sentenze divenute irrevocabili e soggetti a demolizione, cosa che compete alla Procura Generale, che è l'organo di esecuzione delle sentenze di condanna. Di qui la richiesta del sostituto procuratore, Antonella Giannelli, di conoscere la situazione di fatto delle singole pratiche. Alla Procura Generale sostengono, pur nel pieno rispetto delle autonomie ed inalienabili prerogative delle autorità amministrative deputate alla salvaguardia del paesaggio ed alla corretta gestione del territorio, che la sospensione di demolizione può avvenire solo se si prevede un provvedimento di insanabile contrasto con l'ordine di esecuzione. È una tesi rispetto alla quale altri sostengono che è necessario che si perfezioni l'iter amministrativo.
Attualmente l'esame delle pratiche di condono è fermo all'85, per cui la sollecitazione della Procura Generale potrebbe portare ad un'accelerazione dei tempi di esame delle pratiche. Gli abusi edilizi sono stati compiuti in zone vincolate, i provvedimenti debbono essere adottati dai dirigenti del Comune, i quali dovranno organizzarsi per rispondere alla procura ed alle richieste dei cittadini. Ed ecco alcuni dati riguardanti le pratiche di condono presentate: per il primo condono (1985) 3.799, per il secondo (1994) 2.690, 1274 per il terzo condono del 2003. In totale circa 8.000 pratiche di condono di abusivismo, cui si aggiungono circa 100 abusi avvenuti dopo il marzo del 2003.
L'assessore alla Qualità del Disegno Urbano, Rossana Lamberti, sottolinea che le procedure per gli immobili abbattuti dal Comune sono state corrette ed hanno tenuto conto dei vari iter penale ed amministrativo. Essi sono stati acquisiti al patrimonio comunale e sono stati edificati tutti dopo il marzo del 2003 (data ultima di costruzione, utile per chiedere il condono), né sono state richieste di condono, né sono oggetto di sentenze penali. «Nella richiesta della Procura non v'è alcun richiamo alle procedure messe in atto da noi, né diktat ad abbattere, ma solo chiarimenti in merito a pratiche riferibili ad immobili per i quali c'è stata sentenza divenuta irrevocabile».
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