Tu sei qui: CronacaAbbattuta un'altra casa. E non finisce qui...
Inserito da (admin), venerdì 13 marzo 2009 00:00:00
Erano le 15.42 di ieri pomeriggio quando il primo colpo di caterpillar ha cominciato a sbriciolare le mura dell’abitazione abusiva dei coniugi Mercurio. Già da diversi giorni la notizia aveva provocato dibattiti e reazioni da parte di esponenti politici e semplici cittadini, ma il destino dell’immobile situato in località Contrapone, nella frazione Passiano, è stato inevitabile.
Le operazioni, avviate fin dalle prime ore del mattino, sono procedute senza particolari inconvenienti fino alla tarda serata, costringendo gli addetti ad allestire uno straordinario impianto di proiettori agganciato sulla linea elettrica dell’illuminazione pubblica. Ogni colpo della ruspa ha accresciuto la tristezza chiaramente visibile sul volto della famiglia Mercurio, che, nonostante tutto, ha partecipato attivamente alle operazioni di sgombero dell’edificio.
I tecnici comunali, guidati dal Dirigente Luca Caselli, erano presenti sul luogo già dalle prime ore del mattino insieme ad altri dipendenti comunali, agli uomini del Commissariato di Polizia, diretti dal Vicequestore Pietro Caserta, ai Vigili del Fuoco di Salerno ed all’ambulanza del 118.
A nulla è valso il tentativo del legale di Vincenzo Mercurio, proprietario della villa, che ha evidenziato la mancata notificazione dell’esecuzione del provvedimento in danno dell’immobile, che avrebbe fatto ricadere la responsabilità dell’azione su quanti vi avrebbero partecipato. La villetta, composta da due piani ed una tavernetta, era stata costruita nel 2003 e, quindi, non era sottoponibile a richiesta di condono.
Folti gruppetti di cittadini si sono radunati per sostenere moralmente i componenti della famiglia Mercurio, che ora si trova nell’incombenza di dover cercare una nuova dimora.
Con l’abbattimento portato a termine ieri non si chiude di certo la vicenda della lotta all’abusivismo portata avanti dal Comune di Cava de’Tirreni. In lista esistono ben altri 42 edifici costruiti tra il 2003 ed il 2008 in “zone rosse”, ad alto rischio idrogeologico, per i quali si dovrà avviare il procedimento di acquisizione al patrimonio comunale e successivo abbattimento. Di questo passo saranno ancora tanti gli interventi da effettuare in diverse zone della città, mettendo in difficoltà altrettante famiglie con costi esorbitanti, in molti casi, da sostenere.
Oltre il danno, la beffa. È il caso della famiglia Mercurio, che dovrà pagare più di 30mila euro per non aver provveduto all’abbattimento in maniera autonoma, richiedendo l’intervento del Comune. Qualche giorno fa lo stesso sindaco Gravagnuolo aveva auspicato un intervento di autodemolizione nei casi irreversibili per evitare di gravare maggiormente sul versante economico dei cittadini implicati.
Altri 301 edifici sono costruiti in aree sottoposte a vincolo paesaggistico. Praticamente, quasi metà città a rischio demolizione. È questo il pensiero dello schieramento bipartisan creato da numerosi appartenenti all’Amministrazione comunale, che nei giorni scorsi hanno sottoscritto il ricorso al TAR contro il parere negativo della Sovrintendenza di Salerno sulla decisione unanime dell’intero Consiglio comunale di ritenere preminente su quello paesaggistico l’interesse pubblico residenziale per gli immobili acquisiti al patrimonio comunale.
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