Tu sei qui: CronacaAbbattimenti, nulla di nuovo alla 23ª alba
Inserito da (admin), mercoledì 13 aprile 2011 00:00:00
Con quella appena trascorsa siamo arrivati alla 23ª alba a Montecitorio per alcuni cittadini campani e soprattutto cavesi. Anche le condizioni meteorologiche sembrano ignorare la loro presenza in piazza: pioggia e freddo durante la notte hanno contribuito, infatti, a rendere sempre più “agevole” la permanenza. Alcune indiscrezioni fanno pensare che Apollo, sulla scia delle televisioni nazionali, abbia preferito trasportare il suo Sole altrove, per “illuminare” cose più gradite alla cieca vista degli italiani. Sono trascorsi ormai più di 10 giorni, ma l’altro lato della mela, simpaticamente decantato dal nostro Presidente del Consiglio, nessuno lo ha ancora assaggiato.
Intanto, anche in città si continua a lavorare, con in prima linea il consigliere Matteo Monetta, validamente affiancato fin dall’insorgere della problematica da Emanuele Esposito, e l’On. Deputato alla Camera e Presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli, che ha permesso l’incontro con la “grande” politica. Nei giorni scorsi, grazie alla collaborazione del consigliere Enrico Polacco e di Fortunato Palumbo, il consigliere Matteo Monetta ha presentato il problema, a quanto pare già conosciuto, al Presidente dei senatori del Popolo della Libertà, Maurizio Gasparri, il quale, come un po’ tutti in queste ultime settimane, ha ribadito che si sta lavorando.
L’ennesima promessa è arrivata dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta, giunto a Cava in occasione del millenario dell’Abbazia della SS Trinità, di cui è stata disposta la valorizzazione con la legge n. 92 del 2009. Letta ha asserito di essere consapevole della situazione campana ed ha assicurato la trattazione del tema durante lo svolgimento, in data odierna, del Consiglio dei Ministri.
Così, se prima del 22 marzo 2011 la nostra politica si giustificava attraverso l’involontaria ignoranza del problema, oggi la politica ha finalmente cambiato atteggiamento e, in un coro armonioso, dichiara: “stiamo lavorando”.
Tutto ciò sta offendendo la dignità di cittadini, o meglio di persone, che anche avendo agito nell’illecito, non hanno perso - ricordiamolo - i diritti inviolabili prescritti dalla nostra Costituzione. In questo modo si sta alimentando solo la disperazione e la rabbia. Tutto questo è inaccettabile in un Paese, come l’Italia, che ostenta civiltà e democrazia e si fa giudice e boia di popolazioni estere in cui i valori che ispirano il nostro Stato sono calpestati.
Associazione Ma.lu.sa.
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