Tu sei qui: CronacaA rischio il futuro del folklore, Galdi bacchetta i "contestatori"
Inserito da (admin), mercoledì 9 luglio 2014 00:00:00
Quanto accaduto domenica sera allo stadio “Simonetta Lamberti” in occasione della “Disfida dei Trombonieri”, che ogni anno vede protagonisti migliaia di figuranti, rischia di lasciare un segno profondo nella storia del mondo del folklore a Cava de’ Tirreni. Il sogno del sindaco Galdi, ovvero la realizzazione di una fondazione ad hoc con l’obiettivo proprio di promuovere l’immenso patrimonio folkloristico metelliano, rischia di non vedere mai la luce a causa delle lotte intestine tra gli stessi attori protagonisti: trombonieri, sbandieratori e cavalieri.
L’edizione 2014 della “Disfida dei Trombonieri” è stata contraddistinta dalla clamorosa protesta messa in atto dagli Sbandieratori e Musici “Città Regia” e “Torri Metelliane”, presieduti rispettivamente da Antonella Palumbo e da Dino Di Marino, i quali hanno occupato fin dal primo pomeriggio alcuni settori “riservati” della Tribuna centrale del “Lamberti”, facendo ritardare di circa un’ora e mezza l’inizio della manifestazione. Dopo una lunga trattativa, la Disfida ha avuto finalmente inizio, ma la loro protesta è continuata con ininterrotti squilli di chiarine, rulli di tamburo ed insulti che hanno disturbato le esibizioni in programma.
All’indomani della dura presa di posizione del Presidente dell’Associazione Trombonieri, Sbandieratori e Cavalieri (ATSC), Paolo Apicella, che ha condannato la protesta, definendola «ingiustificata e priva di fondamento» ed annunciando anche il ricorso alle vie legali nei confronti dei “contestatori”, sulla vergogna di domenica è intervenuto anche il sindaco Marco Galdi.
«A margine di una manifestazione venerdì scorso in Piazza San Francesco, ho riferito al Presidente degli Sbandieratori delle “Torri Metelliane”, Dino Di Marino, che avrei piacere che le manifestazioni folkloristiche fossero inclusive di tutti i gruppi. Però - ha precisato Galdi - gli avevo anche detto che la “Disfida dei Trombonieri” per quest’anno era stata ancora affidata all’ATSC, la quale ha fatto regolare richiesta di utilizzo dello stadio, per cui non potevo decidere in casa d’altri cosa fare. Ecco perché, anche facendo presente il parere favorevole del sindaco, dovevano rivolgersi all’ATSC. La cosa evidentemente è stata fraintesa, poiché è passata l’idea che io avrei autorizzato la loro partecipazione, cosa che invece non potevo fare».
Il primo cittadino ha inoltre ribadito che, a suo avviso, l’unica soluzione sarebbe la nascita di una fondazione che si occupi di marketing territoriale, del rilancio delle tradizioni folkloristiche e quindi anche dell’organizzazione della “Settimana Rinascimentale” e della “Disfida”. Ora, però, il progetto rischia seriamente di saltare.
«Già dai primi passaggi era stato chiarito che tra i soci della fondazione dovevano esserci tutte le associazioni storiche e folkloristiche del territorio, compresi quindi i gruppi di sbandieratori che finora non sono stati ammessi alla Disfida, in quanto non aderenti all’ATSC. Credo che abbiamo ancora una grande potenzialità, ma - ha proseguito Galdi - purtroppo corriamo il serio rischio di disperderla e di non vederla produrre risultati a causa di vecchie ruggini, mentre sarebbe bello che si mettesse una pietra sopra e si ripartisse da zero. Ora è necessario da parte di tutti riflettere seriamente su che cosa vogliamo fare. Comunque, è stato messo a serio rischio un percorso virtuoso, poiché non credo che vi siano le stesse motivazioni di prima».
Alcuni gruppi, infatti, a questo punto non vorrebbero la presenza all’interno della fondazione dei due sodalizi di sbandieratori protagonisti della protesta di domenica sera. La Disfida di quest’anno, dunque, è destinata a far parlare di sé ancora per molti giorni.
Valentino Di Domenico
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