Tu sei qui: CronacaA giudizio il carabiniere ed il suo aggressore
Inserito da (admin), venerdì 14 gennaio 2005 00:00:00
Mano pesante del Giudice per l'udienza preliminare: rinviati a giudizio i tre imputati coinvolti nella lite di sangue scoppiata nel maggio del 2001 a Passiano per motivi condominiali. Ieri mattina, il Gup Zaroni ha depositato il provvedimento che accoglie la richiesta di rinvio a giudizio per Rosario Bisogno, il 24enne arrestato dopo la lite per l'accoltellamento di Candeloro Ricci, carabiniere in servizio alla Compagnia di Salerno, e di suo cognato Vincenzo Davide. Il giudice ha confermato per lui l'accusa di tentato omicidio, rigettando così la richiesta dell'avv. Alfonso Senatore, che aveva chiesto per Bisogno la derubricazione del reato in lesioni volontarie. Stesso verdetto anche per i due cognati (difesi dagli avvocati Maurizio Mastrogiovanni e Michele Avallone), per i quali è stato deciso l'avvio di un procedimento a loro carico con l'accusa di lesioni. La prima udienza del processo è fissata per il 5 ottobre 2005. Sarà il Tribunale di Salerno, dunque, a decidere sulla controversa vicenda. Era il 13 maggio del 2001 quando, nella piccola traversa di via Ciotolo, scoppia una lite. Secondo le ricostruzioni fatte dagli inquirenti, erano da poco le 16 quando Ricci, appena uscito dal vialetto di casa, incontra Pasquale Bisogno, noto alle Forze dell'Ordine come "Pasquale 'u guappo". Una vecchia questione legata al posto macchina ed alla costruzione di una veranda di ferro fa scoppiare il diverbio. Forse uno spintone di troppo e Bisogno cade a terra. Le sue urla richiamano il figlio Rosario, che scende in strada. Porta con sé un coltello a serramanico: lo usa per colpire Candeloro. Tutto potrebbe finire con l'arrivo dell'ambulanza ed invece dopo pochi minuti arriva anche il cognato del carabiniere, Vincenzo Davide, pure lui colpito da tre coltellate. I due vengono portati al Pronto Soccorso, mentre per Rosario Bisogno si aprono le porte del carcere e poi degli arresti domiciliari. Nel corso delle indagini, saltano fuori due versioni contrapposte riportate dagli avvocati in udienza preliminare, tenutasi mercoledì mattina. Secondo l'avv. Alfonso Senatore, Rosario Bisogno avrebbe agito per legittima difesa: «Pasquale Bisogno era stato colpito dal suo vicino di casa con il calcio della pistola. Il figlio è sopraggiunto per difendere il padre, ma le ferite che ha arrecato sono superficiali. Per questo motivo avevamo chiesto la derubricazione».
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