Tu sei qui: CronacaA Cava è forte la Memoria della Shoah
Inserito da (admin), lunedì 6 febbraio 2012 00:00:00
Un notevole tributo ai deportati politici, ai membri delle truppe partigiane ed a coloro che, mettendo a rischio la propria incolumità, hanno salvato la vita di tanti altri perseguitati. Grande successo per “I giorni della Shoah… per non dimenticare”, evento svoltosi venerdì 3 e domenica 5 febbraio a Cava de’ Tirreni, organizzato dalle Associazioni “Koinè” e “Frida” e rivolto alla commemorazione delle vittime del nazi-fascismo e dell’Olocausto.
La “due giorni” di pura Memoria per gli eventi che hanno segnato alcune delle pagine più buie della recente storia dell’umanità si è avvalsa del contributo dell’agenzia di comunicazione MTN Company, del MARTE Mediateca Arte Eventi, dell’industria poligrafica Grafica Metelliana, dell’Associazione Giornalisti Cava-Costa d’Amalfi “Lucio Barone”, dell’ANPI Salerno e della casa editrice Einaudi.
L’apertura della kermesse è stata affidata alla presentazione dell’ultimo lavoro editoriale di Mario Avagliano e Marco Palmieri, “Voci dal lager. Diari e lettere di deportati politici italiani 1943-1945” (Einaudi, 2012), che ha riscontrato un notevole successo presso il MARTE Mediateca di Corso Umberto I, anche grazie ai canti ed alle letture offerte dai giovani amici di “Frida” Alessandro Avagliano, Stefano Torino, Marisa Annunziata e Giacomo Casaula. L’incontro, moderato da Antonio Di Giovanni, Presidente dell’Associazione Giornalisti Cava-Costa d’Amalfi “Lucio Barone”, ha visto anche la partecipazione di Aldo Pavia, già Presidente dell’Aned, e di Giuseppe Vitiello, Presidente del Comitato provinciale Anpi.
«“Frida” si occupa di violenza - ha affermato la Presidente Alfonsina De Filippis - e non poteva certo dimenticare la Shoah. Una pagina di storia che non bisogna abbandonare, perché crudele ed ignobile come ogni olocausto. Anzi, vogliamo che il ricordo si conservi e si tramandi proprio tramite iniziative come queste». «Il tema della persecuzione e dello sterminio del popolo ebraico, della deportazione subita dagli italiani e del martirio di quanti si sono opposti al progetto di genocidio sono argomenti da non obliare e da tramandare alle generazioni future affinché non si verifichino più», ha aggiunto Luca Badiali, Presidente dell’Associazione “Koinè”.
Oltre 6.800 ebrei (di cui solo 837 sopravvissuti), 650mila internati militari italiani (circa 50mila morti), 24mila deportati politici (di cui 10mila morti), 5mila arrestati per motivi politici ed internati nei campi italiani e 100mila civili rastrellati e trasferiti in Germania come lavoratori coatti: questi alcuni dei numeri della deportazione dall’Italia contenuti nel libro di Mario Avagliano. «L’opera - ha raccontato il coautore cavese - nasce dal desiderio di dare voce ad aspetti storici spesso trascurati, come è quello che riguarda i deportati politici. L’obiettivo, pertanto, è sia di recuperare fonti inedite, che altrimenti rischierebbero di andare perdute, sia di colmare quel vuoto di conoscenza che ha interessato un periodo importante della nostra storia».
All’interno del testo, infatti, grande spazio è dedicato alle lettere, ufficiali e clandestine, ai diari segreti ed ai biglietti (molti dei quali scritti di fortuna) lanciati dai deportati dalle tradotte ferroviarie. «La scelta di utilizzare documenti privati vuole conferire al testo una maggiore incisività, proprio perché mette in risalto aspetti di cronaca reale», ha aggiunto il coautore Avagliano.
Dopo il rinvio a data da destinarsi della visione del film di Mark Herman, “Il bambino con il pigiama a righe” (in programma sabato 4 febbraio al Palazzo di Città metelliano e saltato per motivi meteorologici), il cartellone della manifestazione si è poi completato ieri sera, domenica 5 febbraio, presso la Cattedrale di Cava de’ Tirreni, con lo spettacolo musicale - intervallato da scritti autobiografici - offerto dal validissimo “Coro d’Altrocanto” (diretto dal M° Patrizia Bruno) ed intitolato “Un coro per Settimia Spizzichino”. Tra i presenti il parroco, don Rosario Sessa, ed i componenti dell’Associazione “Settimia Spizzichino”, l’unica donna sopravvissuta, insieme con altre 15 persone, al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau dopo la razzia del 16 ottobre 1943.
A Settimia Spizzichino il 27 gennaio 2011 (Giorno della Memoria) il Comune di Cava de’ Tirreni, su forte impegno dell’Associazione “Frida”, ha intitolato una strada cittadina. Scomparsa nel 2000, Settimia Spizzichino, divenuta “amica” della città metelliana a tal punto da ricevere il conferimento di cittadina onoraria, è stata ricordata a Cava de’ Tirreni alla presenza dei suoi familiari venuti da Roma. La strada a lei intitolata è la traversa di via Gaetano Filangieri lungo la quale sorge la Scuola dell’Infanzia “Mamma Lucia”. Ed oggi il suo ricordo è ancor più forte, perché ha dedicato la sua vita alla “memoria” ed al ricordo di una delle più gravi ingiustizie di tutti i tempi.
Per info e contatti:
Associazione Koinè, C.so Mazzini 22 - 84013 Cava de’ Tirreni (Sa); e-mail: segreteria@koine.us; web: www.koine.us
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