Tu sei qui: Cronaca500 in piazza contro l'antistato
Inserito da (admin), mercoledì 23 aprile 2008 00:00:00
«Stasera ha vinto la città con la sua storia e tradizione di legalità e di fedeltà alle istituzioni, ha vinto la società civile, le associazioni che hanno detto no all'antistato, hanno vinto i giovani che con il loro entusiasmo e la loro tensione morale si battono per una società pulita e garante del loro futuro. Stasera la città tutta ha scritto ancora una volta una bella pagina di storia civile e politica. Un altro tassello importante nella costruzione di quella città della qualità per la quale tutti stiamo lavorando», ha esordito il sindaco Gravagnuolo salutando in Piazza Abbro quanti - oltre 500 persone - hanno sfilato lungo le vie cittadine per manifestare il loro no all'illegalità e ad ogni forma di violenza.
I sindaci di Vietri, Alfonso Giannella, di Cetara, Secondo Squizzato, di Nocera Inferiore, Antonio Romano, e l'assessore al Bilancio del Comune di Salerno (in rappresentanza del sindaco De Luca), Franco Picarone, con i loro gonfaloni, associazioni ambientalistiche, movimenti culturali e di volontariato, la Scuola Media Balzico, rappresentanti dell'associazionismo di Pagani, i rappresentanti della terza età, non si sono sottratti all'appello di testimoniare la loro adesione al rispetto delle regole, della persona umana e delle comunità intere. Hanno creato le premesse per la nascita di quel Comitato permanente per la Legalità e lo hanno fatto vincendo ogni sospetto di strumentalizzazione politica. «È vero, qualcuno ha immaginato che dietro l'angolo della manifestazione ci fosse solo la forte volontà mediatica di condizionare l'opinione pubblica, ed invece questo qualcuno non ha saputo leggere nei nostri cuori, eravamo tutti spinti a dire no ai soprusi, alla violenza», sottolinea Pasquale Scarlino, consigliere comunale e fino ad ieri presidente del Centro Sportivo Italiano.
Non sono mancati momenti di accuse e di sospetti. Decisi gli uomini del Pdl. «Condanniamo ogni forma di violenza, ma siamo convinti che l'iniziativa intrapresa sia una mera strumentalizzazione politica», ribadisce Antonio Barbuti. Ma anche in alcune associazioni che hanno partecipato c'è stata qualche perplessità: «La posta in palio era troppo importante, qualsiasi segnale di defezione poteva essere un messaggio sbagliato, tuttavia raccogliamo qualche dubbio sull'opportunità di tenerla alla vigilia del Consiglio comunale, che dovrà costituire, invece, la vera risposta legale, democratica e civile al fenomeno dell'abusivismo ed al rispetto della legalità».
Lo stesso avv. Domenico Santacroce, ex magistrato, in prima fila contro la camorra ed indicato a presiedere il Comitato per la Legalità, ha voluto sgomberare il campo da ogni sospetto di strumentalizzazione, rinviando ad altri tempi la costituzione del Comitato. Resta la risposta corale della città in difesa della legalità dopo gli attentati al Palazzo di Città, agli esercizi pubblici e ad imprese. Gennaro Avagliano del Forum dei Giovani sottolinea: «A nome dei giovani e delle associazioni, esprimo l'adesione al ripristino della legalità e per la sicurezza della comunità». Gli fa eco Santacroce: «Il Comitato dovrà costituire uno strumento di aggregazione in difesa della legalità ed oggi non potevo non esserci». Poi la voce forte di Annamaria Torre: «La mia presenza è la testimonianza di una vittima. Papà, sindaco di Pagani, fu ammazzato dalla camorra proprio per non piegarsi all'illegalità. A nome di Libera e dell'associazione delle famiglie vittime innocenti, sono vicina al sindaco Gravagnuolo, amico e rappresentante dell'istituzione».
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